Dalle prime ore di oggi, su delega di questa Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania a carico di 31 indagati, 23 dei quali destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, 7 di quella dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria cumulata all’obbligo di dimora, 1 del solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’operazione è stata denominata Terzo Capitolo.

Più nello specifico, le persone indicate a seguire sono destinatarie della misura della custodia cautelare in carcere:

  1. ARENA Massimiliano (cl. 1983);
  2. CARBONARO Liliana (cl. 1969);
  3. CRISAFULLI Filippo (cl. 1962);
  4. D’ARRIGO Giuseppe (cl. 1997);
  5. DONI Antonino Andrea (cl. 1995);
  6. GUARDO Vincenzo Massimiliano (cl. 1977);
  7. GUERRA Carmelo Alessio (cl. 1992);
  8. GUERRA Claudio, (cl. 1966);
  9. GUERRA Concetto Damiano (cl. 1988);
  10. ISOLA Emanuele (cl. 1990);
  11. LAZZARA Emanuele (cl. 1994);
  12. LICANDRO Vito (cl. 1982);
  13. MACCARRONE Massimiliano (cl. 1980);
  14. MAUGERI Francesco (cl. 1989);
  15. MONTEFORTE Gaetano (cl. 1983);
  16. PATANE’ Angelo (cl. 1992);
  17. QUERULO Domenico (cl. 1980);
  18. RIZZO Salvatore (cl. 1990);
  19. SCIUTO Gaetano (cl. 2001);
  20. TOSCANO Elisabetta (cl. 1955);
  21. TURCHETTI Marco (cl. 1994);
  22. TURCHETTI Rosario (cl. 1967);
  23. ZUCCARO Giuseppe Agatino (cl. 1992);

Le sette successive sono destinatarie delle misure dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e dell’obbligo di dimora:

 

  1. CARANI Daniele (cl. 2003);
  2. COSENZA Matteo (cl. 2002);
  3. DAINOTTI Gabriele (cl. 2002);
  4. LICITRA Bruno (cl. 2003);
  5. PARATORE Matteo (cl. 1995);
  6. SARANITI Antonino Orazio (cl. 2003);
  7. TROVATO Michael (cl. 2002);

L’ultimo che segue, è destinatario della misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria:

  1. PATANE’ Carmelo Christian (cl. 1994).

 

Gli indagati sopra menzionati risultano gravemente indiziati, con differenti profili di responsabilità e allo stato degli atti e in relazione alla fase processuale che non ha ancora consentito l’instaurazione del contraddittorio con l’intervento delle difese, del delitto di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e dei delitti di detenzione e di cessione di sostanze stupefacenti. Alcuni dei predetti indagati risultano altresì gravemente indiziati in ordine al delitto di associazione di tipo mafioso (clan Arena) nonché dei delitti di detenzione di armi da guerra e porto illegale di armi comuni da sparo.

Il provvedimento restrittivo, emesso sulla base di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed eseguite dalla Squadra Mobile – Sezione Antidroga della Questura di Catania, accoglie gli esiti di una complessa e articolata attività investigativa avviata nel mese di dicembre 2021. L’indagine, supportata da presidi tecnici (intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche e videoregistrazioni), ha consentito di acquisire significativi elementi a carico di un sodalizio criminale dedito al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti (cocaina, crack, marijuana e skunk) che, da anni, gestirebbe una grossa “piazza di spaccio” nel quartiere popolare di Librino, storicamente presidiato anche da esponenti del clan mafioso Arena.

Del sodalizio mafioso indagato, sempre secondo l’attuale piattaforma investigativa, farebbero parte ARENA Massimiliano, TURCHETTI Marco, TURCHETTI Rosario, PATANÈ Angelo e GUERRA Carmelo Alessio. I soggetti responsabili della “piazza di spaccio” sarebbero da individuare in TURCHETTI Rosario e TURCHETTI Marco, i quali avrebbero agito quali uomini di fiducia di ARENA Massimiliano, attualmente detenuto in Calabria.

Presso tale zona cittadina, che costituisce attualmente una delle principali enclave di spaccio del Capoluogo, venivano smerciati giornalmente ingenti quantitativi di cocaina, crack, marijuana e skunk tramite un articolato sistema di pusher, vedette, custodi della sostanza stupefacente e responsabili di piazza. Nel corso dell’azione investigativa è stato documentato come la droga sarebbe stata confezionata all’interno dell’abitazione di TOSCANO Elisabetta per poi essere ceduta, per lo più, all’interno dell’androne di un palazzo ubicato nel predetto quartiere.

La cassa dell’associazione, invece, sarebbe stata tenuta da CARBONARO Liliana, madre di TURCHETTI Marco. L’indagine ha poi permesso di ricostruire il sistema di rifornimento di cocaina e marijuana della “piazza di spaccio” che avrebbe avuto il principale canale di approvvigionamento in una delle articolazioni del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi, storicamente dedito alla gestione del traffico e spaccio di droghe, che sarebbe attualmente capeggiata da QUERULO Domenico inteso “Domenico da zà Lina”. Durante l’attività sono stati operati svariati arresti. Tra i più rilevanti si possono citare quello del citato capo-piazza TURCHETTI Rosario.

Durante la conferenza stampa di oggi in Questura è stato sottolineato come Arena impartisse gli ordini dal carcere attraverso il cellulare, come chi non obbediva alle direttive venisse quantomeno minacciato, se non addirittura aggredito, e come Domenico Querulo, già coinvolto nell’operazione Locu, fosse il coordinatore della cellula che dava lo stupefacente agli Arena. Inoltre Il gruppo disponeva anche di armi da guerra e il controllo del territorio era tale da impedire ad altre persone di lasciare in giro auto rubate e di spacciare senza una preventiva autorizzazione del gruppo stesso.

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