CATANIA – Le associazioni sul piede di guerra per difendere il porticciolo del borgo marinaro di Ognina a Catania dalla sua privatizzazione questa mattina hanno effettuato il loro sit-in di protesta nella piazza antistante la chiesa.

Ad aderire alla protesta, come già anticipato, il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e le associazioni Antimafia e Legalità, Arci, Argo, Associazione Comunista Olga Benario, Borgo Marinaro di Ognina, Europa Verde, Free Green Sicilia, I Siciliani Giovani, Legambiente, Lipu, Oulp, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Sunia, Volere la Luna, WWF Sicilia Nord Orientale, Cisal e Usb.

Durante il sit-in, che ha visto diversi interventi al megafono, sono stati rivendicati la possibilità per i cittadini di poter accedere al borgo marinaro e al mare in generale, che viene chiuso dall’amministrazione comunale, la mancanza di risposte da parte del Comune di Catania alle richieste della Regione Siciliana, la convocazione da parte del sindaco Enrico Trantino di un tavolo tra privati e cittadini per trovare una soluzione e il diritto al mare dei cittadini, che invece viene sminuito dalle speculazioni.

Le dichiarazioni di Barbagallo (Partito Democratico) e Micalizzi (Pescatori Marittimi Professionali)

Anthony Barbagallo del Partito Democratico ha detto: “Noi chiediamo la sospensione della concessione da parte dell’Assessorato Regionale a Territorio e Ambiente e che il Comune di Catania faccia chiarezza con sé stesso perché abbiamo letto le dichiarazioni del sindaco Trantino, che non sono in linea rispetto ai pareri favorevoli che ha rilasciato il Comune, quindi chiediamo che venga revocata immediatamente la concessione. Se non ci sarà la sospensione continueremo con le nostre manifestazioni e con atti ispettivi“.

Fabio Micalizzi, presidente dell’associazione Pescatori Marittimi Professionali, non perde la speranza, in quanto “non darei – ha sottolineato – mai nulla per scontato, perché secondo me se interviene il Comune di Catania tramite il sindaco assieme alla magistratura, io credo che questa concessione possa tornare a essere messa in discussione. Speriamo nell’intervento della magistratura, perché solo la magistratura potrà fare chiarezza su concessioni demaniali anomale a Catania, ma anche oltre”.

La risposta del proprietario de La Tortuga

Il titolare de La Tortuga, Biagio Testa, ha raccontato: “Io sono proprietario dellla mia parte. L’altra parte l’Assessorato Regionale a Territorio e Ambienta l’ha messa al bando. C’erano tre progetti, il mio ha partecipato, io l’ho fatto un po’ meglio degli altri, perché ho previsto bagni, ingresso disabili, gli sistemerò la banchina. L’accesso verrà mantenuto libero, io non ho detto che chiudo, non ci sarà un cancello e lo spiazzo continerà a essere libero. Se poi chi dice libero intende gli ormeggi parliamo di libertà. Ci sono le barche legate, a titolo gratuito e il proprietario, che è sempre l’Assessorato, dice che vuole ricavare dei soldi da questo porto. Da un’indagine della Guardia di Finanza di qualche anno fa è nata l’idea di mettere a reddito un porto per darlo al privato perché il Comune è come sempre latitante”.

Condividi
Lascia un commento

× Come possiamo aiutarti?
Exit mobile version
P