Catania

Cinema: Pnrr, Catania diventa centro di produzione cinematografica insieme con Napoli. Al via il progetto C-Fabit da 5 mln di euro dell’Accademia BBAA etnea

CATANIA. Catania si appresta a diventare un centro di produzione cinematografica grazie al progetto C-Fabit dell’Accademia di Belle Arti (Abact) – finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) tramite l’UE nell’ambito del PNRR – e che, entro il 2025, vedrà la realizzazione di una serie tv originale interamente girata a Catania e post-prodotta a Napoli, coinvolta tramite la sua Accademia (Abana).

Un progetto, quello di Abact – presieduta da Lina Scalisi e diretta da Gianni Latino – che attinge alla storica passione di Catania e della sua imprenditoria più vivace e dinamica per la “settima arte”. Una passione che, agli inizi del Novecento e agli esordi della cinematografia, vide la città ai piedi dell’Etna affermarsi nel panorama internazionale come una delle capitali della più giovane delle arti visive. Numerose, infatti, in quegli anni le case di produzione – fra cui la “Etna film” nel quartiere di Cibali, considerata una sorta di Cinecittà siciliana – e le riprese a Catania di decine di pellicole. Fra queste, nel 1914, il kolossal “Cabiria”, il più imponente del cinema muto (4 ore di film e oltre 4mila metri di pellicola) con la sceneggiatura di D’Annunzio e la regia di Giovanni Pastrone. Un primato che la città sottolinea e rivendica anche grazie alla presenza del Museo del Cinema, realizzato alle Ciminiere nel 2003 con l’allestimento dell’architetto e scenografo François Confino, progettista del Museo Nazionale del Cinema di Torino.

Redatto dall’Accademia di Belle Arti di Catania (ente capofila) e concepito per essere realizzato con l’Accademia di Belle Arti di Napoli (partner) – le due più grandi accademie statali del sud Italia e tra le prime a istituire nuovi corsi di cinema dal 2020-21 – il progetto C-Fabit potrà contare su un finanziamento di oltre 5,2 milioni di euro (5.248.478,40 euro).

Il responsabile scientifico e autore dell’intero progetto è Gianpiero Vincenzo, docente di Discipline sociologiche di Abact; mentre per l’Accademia di Belle Arti di Napoli (Abana) il responsabile è Luigi Barletta, docente di Linguaggi e tecniche dell’audiovisivo. In corso le trattative per l’acquisto dei diritti di un’opera letteraria di respiro internazionale, mentre entro il mese di marzo Abact pubblicherà il bando per l’acquisto degli studi cinematografici, passando in rassegna tutte le opportunità disponibili in città. C-Fabit è l’acronimo di Cinematic Futures: Bridging Art, Technology and Interdisciplinary Training.

L’obiettivo del progetto sarà quello di fare di Catania, insieme con Napoli, un riferimento in campo cinematografico soprattutto in ambito didattico e formativo, consentendo agli studenti delle due accademie di sperimentare teoria e pratica e acquisire sul campo le competenze delle varie figure professionali connesse al mondo del cinema. Gli “studios” dell’Accademia di Catania, inoltre, saranno poi un supporto logistico e strategico per le case di produzione audiovisive e per le Film Commission che sempre più spesso scelgono la Sicilia come set privilegiato per film, serie televisive, documentari storici e scientifici, spot pubblicitari.

“Puntiamo a creare fra Catania e Napoli – spiega Gianpiero Vincenzo (Abact) – un polo italiano nel campo del cinema e dell’audiovisivo contemporaneo, oggi profondamente influenzato dalla cultura digitale. Offrendo al contempo agli studenti una valida alternativa alla centralità finora assunta da Roma come centro della formazione e della produzione cinematografica nazionale. Un percorso che punta anche a rafforzare la formazione di figure professionali nei mestieri del cinema: dal costume alla scenografia, dalla fotografia di scena all’informatica”. Mentre da Napoli, il collega Luigi Barletta (Abana), sottolinea come quella del progetto PNRR per le due accademie sia “un’opportunità unica per le nostre istituzioni, che potranno dialogare sui linguaggi audiovisivi in chiave transmediale e allestire ambienti tecnologicamente all’avanguardia. Attraverso l’attuazione del progetto C-Fabit, intendiamo lasciare una traccia tangibile per le allieve e gli allievi di oggi e di domani”.

Enrico Scandurra

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