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Giardini Naxos. Il Bilancio non viene approvato e il Consiglio comunale decade, a guidare il paese adesso solo la Giunta ma non si escludono sorprese…

GIARDINI NAXOS. Doveva essere l’ora della verità e della responsabilità. Ma alla fine l’importanza dell’argomento è stata vana. Non ha suscitato nessun interesse nel vero senso della parola. Anzi, è stato l’ultimo atto di un’amministrazione comunale che, in verità, ha fatto ben poco. Gli unici a salvarsi dal naufragio politico di ieri mattina, a Palazzo dei Naxioti, sono stati quattro consiglieri comunali: Daniele Saglimbeni, Alessia Barbagallo, il vicepresidente Giuseppe Leotta e la presidente Antonella Arcidiacono. Perché proprio ieri, in quel di Giardini Naxos, questi componenti del Civico consesso erano almeno presenti all’ultima seduta assembleare prima del decadimento dello stesso.

Il Bilancio di previsione che doveva essere approvato ieri mattina, in seconda convocazione, infatti non ha avuto l’ok definitivo per mancanza del numero legale. E pertanto, come la Legge siciliana sugli Enti locali recita, a questo punto il Consiglio comunale non tornerà a riunirsi perché decaduto.

Un provvedimento arrivato come una spada di Damocle sulla testa di Palazzo dei Naxioti, il cui rendiconto finanziario è stato approvato dal commissario ad acta nominato dalla Regione siciliana, Domenico Mastrolembo Ventura, che accertato quanto accaduto ha dato il proprio via libera senza il consenso dei consiglieri. Adesso a guidare l’Amministrazione comunale di Giardini Naxos sarà soltanto la Giunta tecnica, nominata la scorsa estate dal sindaco Giorgio Stracuzzi, che ancora non ha sciolto le riserve su un possibile ricorso in merito al suo decadimento, in seguito alla sentenza del Tribunale di Messina di inizio dicembre.

Qualora il primo cittadino non presentasse un documento a sostegno della sua permanenza a Palazzo dei Naxioti, il commissario ad acta provvederebbe subito a far decadere anche la Giunta municipale e, a questo punto, si andrebbe subito ad elezioni anticipate. Le prossime dovevano tenersi nel 2025, ma probabilmente già a giugno si potrebbe aprire una nuova contesa elettorale con risvolti pieni di sorprese.

Enrico Scandurra

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Enrico Scandurra
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