Cultura e Spettacoli

Giardini Naxos. Presentato il libro di Ernesto Bellomo sulle origini della città, a breve una nuova edizione più aggiornata

GIARDINI NAXOS. Una raccolta di foto di paesaggi, architetture e memorie sociali del 900, che raccontano il passato di Giardini Naxos e le grandi trasformazioni urbanistiche, sociali, economiche e culturali che hanno interessato il suo territorio. In sostanza più di un secolo di storia in un libro intitolato “Giardini Naxos Com’era …”, presentato il 12 aprile scorso presso il Museo del Mare nel corso di un evento organizzato dalla Pro Loco e dall’Archivio Storico, con il patrocinio del Comune. La pubblicazione è stata curata da Ernesto Bellomo con la collaborazione di Nino Vadalà, curatore dell’Archivio Storico, di Giuseppe Carmeni e Pancrazio Lo Turco, membri del comitato scientifico dello stesso archivio, e con il contributo di diversi cittadini e studiosi che a vario titolo hanno dato il loro prezioso aiuto per la realizzazione dell’opera. L’evento, al quale hanno partecipato anche il sindaco giardinese, Giorgio Stracuzzi, l’assessore alla Cultura, Fulvia Toscano, e Padre Giuseppe Di Mauro, parroco della Chiesa S.S. Raccomandata, è stato presentato dal Presidente della Pro Loco, Giuseppe Carmeni, con l’ex primo cittadino del centro jonico, Pancrazio Lo Turco, che, insieme a Nino Vadalà, ha parlato della nascita dell’Archivio Storico e dell’importanza dei reperti contenuti in esso. Il regista Giovanni Bucolo ha poi introdotto la lettura delle poesie incluse all’inizio dei nove capitoli del libro, scritte e interpretate da Mariella Bonaventura, Elisa Moschella e Pippo Vinciguerra. Poi la parola allo scrittore, Ernesto Bellomo, geologo e naturalista di origine messinese, autore di diverse pubblicazioni monografiche di geo-architettura e ideatore di una collana di libri sui paesi della Valle dell’Alcantara, tra i quali fa parte anche “Giardini Naxos com’era”. Quest’ultimo è un volume molto corposo composto da ben 485 pagine, con centinaia di foto e documenti in bianco e nero che restituiscono bene la patina del tempo che passa. Ogni immagine è seguita da una didascalia in italiano e in inglese. Il carattere di questa opera è di tipo popolare, con un giusto compromesso nel rapporto qualità prezzo, per rendere l’opera accessibile a tutti. L’opera è stata realizzata in un tempo relativamente breve con tiratura limitata e a breve seguirà una nuova edizione aggiornata.

Enrico Scandurra

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