LETOJANNI. Sulla qualità non vi erano dubbi. Sulla grande tradizione neanche. Ma adesso c’è anche il riconoscimento. C’è infatti anche la Tavola Calda “La Rupe” di Letojanni tra le 11 rosticcerie siciliane migliori per la classifica speciale stilata dal quotidiano a tiratura nazionale “La Repubblica”. Proprio ieri sul noto giornale, il corrispondente Francesco Seminara ha scritto un articolo in cui ha menzionato tra le 11 più rinomate tavole calde per degustare arancini o arancine anche quella del titolare Nunzio Caminiti. Un motivo di orgoglio per il giovane imprenditore che da qualche anno ha rilevato l’attività fondata negli anni ’70 da una famiglia di Nizza di Sicilia e alla quale la comunità letojannese e non solo è affezionatissima. Nella speciale classifica, oltre a “La Rupe”, che si trova a Letojanni, in via Vittorio Emanuele 256, ci sono anche altre 10 rinomate rosticcerie dell’Isola, famosa per i tipici prodotti street food. Tra questi Savia, in via Etnea, 300, tappa obbligata a Catania. Dal 1897 serve a catanesi e turisti il meglio della rosticceria e della pasticceria. Il campione assoluto è quello al sugo. Outsider di grande pregio “alla catanese” e “agli spinaci”. Scollo, in via Messina, 255, rinomata gastronomia catanese. Delle vere e proprie opere d’arte. Da provare sicuramente sugo, burro e quelli nelle varianti stagionali. In un’ipotetica tappa a Siracusa è impossibile non fermarsi da Midolo. Da provare (e riprovare) gli arancini al ragù e alle melanzane. A Modica c’è Casa Don Puglisi, in Corso Umberto I, 160, progetto di inclusione lavorativa prima che bottega. “L’arancino che scalda il cuore in un’unica deliziosa lavorazione, quello al ragù con ingredienti di prossimità”, come scrive ancora Seminara. A Messina, ecco il Forno Cannata, sulla via Nazionale, 144, di Mili Marina. Imperdibile qui l’arancino al ragù e da provare quello al pistacchio. Ad Enna ecco Umbriaco, in viale IV Novembre, 11, dove c’è Rosario Umbriaco che è uno dei più grandi artigiani di Sicilia. Fa raffreddare ancora il riso sul marmo e batte lo stracotto al coltello. Incredibili i classici e fra le varianti quello a doppio strato con menta, zafferano, ricotta fresca e fonduta di piacentinu ennese. Spostandoci più a sud ecco a Licata, Uovo di Seppia, in Corso Filippo Re Capriata, 31, l’outlet dello chef Pino Cuttaia produce fra le migliori arancine (qui al femminile) al ragù dell’Isola, anche nella variante “in bianco”. Sontuosa la pluricelebrata con ragù di triglia. Su Palermo ci sono infine Vabres, in via Michele Cipolla, 8, uno dei punti di riferimento in città per i cultori dell’arancina. Ottime al sugo, da provare anche le varianti con bacon e provola e salsiccia, e la Pasticceria Oscar, in via Mariano Migliaccio, 39. L’arancina di pasticceria ha una marcia in più, anzi è da Oscar. Qui bisogna provare necessariamente accàrne e abbùrro. Grande qualità, pochi fronzoli. A Erice, ecco invece La Tonda fritta, in via Vittorio Emanuele 100. Il nome si riferisce proprio all’arancina, qui fritta al momento e con un topping esterno che richiama il contenuto. Particolari e creative. Infine, come già detto prima, proprio “La Rupe”, orgoglio puro di Letojanni.

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