Messina – Un neo-assunto, entrato a far parte dello staff di Palazzo Zanca a metà novembre, è stato immediatamente licenziato a causa di gravi omissioni nel suo curriculum.
L’uomo, che aveva superato il concorso per funzionario amministrativo, ha omesso di dichiarare ben 19 condanne penali riportate tra il 2019 e il 2024. Una scoperta che ha portato alla immediata risoluzione del contratto di lavoro.
Tutto è iniziato quando il Comune, nel corso delle verifiche di routine sui nuovi assunti, ha richiesto al Ministero della Giustizia i certificati del casellario giudiziale. I risultati sono stati sorprendenti: il neo-dipendente risultava avere un lungo elenco di condanne penali, un dettaglio che aveva accuratamente nascosto nella sua domanda di partecipazione al concorso.
Nel compilare la domanda, l’uomo aveva dichiarato di non avere riportato condanne penali né di avere procedimenti penali in corso che potessero inficiare la sua idoneità morale a ricoprire un ruolo pubblico. Una dichiarazione palesemente falsa, che ha portato all’avvio della procedura di decadenza dall’impiego.
Di fronte all’accusa, l’ex dipendente ha tentato di giustificarsi, sostenendo che non era tenuto a dichiarare tutte le condanne penali, ma solo quelle che comportavano l’interdizione dai pubblici uffici. Una tesi che non ha trovato alcun riscontro nelle normative vigenti.
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