“Malanova!” Zio Paperone parla catanese nel numero 3608 di Topolino

Topolino” è più di un fumetto, è un classico tra le cui pagine e vignette sono cresciute intere generazioni della nostra penisola, ma nessuno avrebbe mai immaginato di poter sentire Zio Paperone esclamare “Malanova!” davanti ad un ennesimo assalto della Banda Bassotti al famigerato Deposito.

In occasione della Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali, ricorrente ogni 17 gennaio, la Disney ha deciso di celebrare la vasta ricchezza linguistica del Paese offrendo un’iniziativa unica.

Il numero 3608, disponibile in edicola e sul sito ufficiale Panini Comics da mercoledì 15 gennaio, vedrà un’intera storia pubblicata in quattro stupefacenti versioni dialettali: catanese, napoletano, milanese e fiorentino.

Zio Paperone e il PdP 6000”, scritta da Niccolò Testi e disegnata da Alessandro Perina, sarà così disponibile in Sicilia, Campania, Lombardia e Toscana in un’edizione esclusiva da collezione. Nel resto d’Italia, verrà distribuita la versione originale in lingua italiana.

Un esperimento che, visto il preannunciato successo, sarà probabilmente riproposto anche in altri dialetti locali.

Il celebre burbero Zione dal cuore d’oro sarà protagonista anche di una cover realizzata appositamente da Andrea Freccero, in quattro imperdibili variant.

“Un’ottima occasione per ricordarci quale immenso patrimonio culturale e storico rappresentino le centinaia di idiomi che attraversano la nostra penisola da nord a sud e da levante a ponente” – commenta con orgoglio il direttore editoriale di Topolino Alex Bertani – “Ci siamo affidati a professionisti di alto livello, considerando che di ogni dialetto esistono un’infinità di varianti, ognuna con sfumature diverse”.

Panini ha infatti assegnato la coordinazione del progetto a Riccardo Regis, professore ordinario di Linguistica Italiana dell’Università degli Studi di Torino, esperto di dialettologia italiana, che per l’occasione ha istituito un team di linguisti specializzati nei dialetti presi in esame.

Un’iniziativa molto interessante, anche perché è la prima volta che mi capita di svolgere attività di divulgazione rivolgendomi ad un pubblico fatto anche di bambini” afferma il professor Regis, affiancato nel progetto anche da Giovanni Abate. Quest’ultimo, docente di Linguistica Generale alla Federico II di Napoli, ha curato abilmente la grafia napoletana coniugando tradizione e modernità.

Pronti, dunque, a tuffarci in quest’avventura in cui i Bassotti, capeggiati da Nonno, anzi Nannu Bassotto, tenteranno l’ennesimo assalto al patrimonio del “papiru cchjù rriccu ro munnu”.

Riuscirà il nuovo sistema operativo creato da “Acchimedi” a far desistere quella “camurria” dei Bassotti?

Claudio Alito

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