Messina divisa tra passato e presente: lo stadio Celeste e l’eredità di Totò Schillaci

A quasi un mese dalla scomparsa di Totò Schillaci, l’eroe di Italia ’90, Messina si interroga su come onorare al meglio la memoria del suo figlio più illustre. Al centro del dibattito c’è l’ipotesi di intitolare lo stadio “Giovanni Celeste” al bomber siciliano, un’idea che sta dividendo l’opinione pubblica e sollevando diverse questionazioni.

Il legame tra Schillaci e Messina è profondo e indissolubile. È proprio allo stadio Celeste che il giovane calciatore ha mosso i primi passi, conquistando il cuore dei tifosi e scrivendo pagine indelebili nella storia del calcio italiano. L’idea di intitolargli l’impianto sportivo dove è cresciuto sembra quindi la scelta più naturale e omaggiante.

Tuttavia, l’intitolazione dello stadio a Schillaci solleva alcune perplessità. Da un lato, c’è chi sostiene che Giovanni Celeste, a cui lo stadio è attualmente dedicato, meriti di essere ricordato per il suo sacrificio durante la Seconda Guerra Mondiale. Dall’altro, c’è chi ritiene che l’eredità sportiva di Schillaci sia un patrimonio inestimabile per la città e che intitolargli lo stadio sarebbe un modo per tramandare alle future generazioni la sua storia e il suo esempio.

L’assessore allo sport, Massimo Finocchiaro, ha spiegato che l’amministrazione comunale sta valutando diverse opzioni. L’intitolazione dello stadio, pur essendo un’idea affascinante, presenta degli ostacoli legislativi che ne ritarderebbero la realizzazione. Nel frattempo, si sta pensando di installare una targa commemorativa nei pressi dello stadio San Filippo, un modo per rendere omaggio a Schillaci in tempi più brevi.

La questione ha acceso un vivace dibattito sui social media, con i tifosi messinesi divisi tra chi sostiene l’intitolazione dello stadio e chi propone altre soluzioni, come la creazione di un museo dedicato a Schillaci o l’organizzazione di eventi commemorativi annuali.

La Redazione

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