Messina – Un nuovo capitolo si apre nel complesso caso giudiziario che vede coinvolto l’ex commissario regionale al dissesto e ex consigliere comunale di Messina, Maurizio Croce. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso della difesa, ha annullato l’ordinanza che confermava gli arresti domiciliari per Croce, disponendo un nuovo riesame.
Lo scorso marzo, Croce era stato posto agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di Finanza che indagava su presunti illeciti legati ad appalti pubblici, in particolare quelli relativi ai lavori di messa in sicurezza del torrente Bisconte. Le accuse a carico dell’ex commissario riguardavano presunti episodi di corruzione e turbata libertà degli incanti.
La decisione della Cassazione ribalta le precedenti sentenze e rimette in discussione le prove raccolte dalla Procura. Il Tribunale del Riesame dovrà ora rivalutare le posizioni di Croce e degli altri indagati, tenendo conto dei rilievi mossi dalla Suprema Corte.
Intanto, si avvicina la data del processo, fissata per il prossimo 22 ottobre. Oltre a Croce, dovranno rispondere delle accuse anche l’amico e collaboratore Francesco Vazzana, diversi imprenditori, tra cui Giuseppe Capizzi, presentato come “accusatore” di Croce, e numerosi altri soggetti coinvolti a vario titolo nella vicenda.
Le accuse a carico degli indagati sono pesanti e riguardano presunti accordi illeciti per l’aggiudicazione di appalti pubblici, con conseguente danno per la collettività. Il processo si preannuncia lungo e complesso, e sarà fondamentale per chiarire definitivamente i fatti e stabilire le responsabilità di ciascuno.