Ennesimo risultato operativo di rilievo per i Carabinieri in tema di contrasto al mercato illecito di pezzi di ricambio e tutale dell’ambiente. I sospetti dei Carabinieri dell’Arma di Riposto, sull’esistenza nel loro territorio di una fiorente attività illecita di smontaggio e ricettazione di auto rubate, confluiti da qualche giorno in un’attività info investigativa, sono stati confermati dal GPS di una Range Rover, che li ha “guidati” proprio nel terreno dove si era concentrata la loro attenzione. Il segnale satellitare del SUV, rubato a Catania, ha infatti condotto nel pomeriggio i Carabinieri, coordinati dalla Centrale Operativa, a un’area privata ubicata in contrada Mandorle, dove era stato in precedenza osservato un insolito via vai di autovetture.
Sopraggiunti davanti all’ingresso del terreno, regolarmente recintato e chiuso da un cancello munito di lucchetto antiscasso, i Carabinieri, sbirciando dalla rete ombreggiante applicata all’intera ringhiera metallica posta a recinzione del fondo, hanno in effetti immediatamente scorto la Range Rover Evoque, ben nascosta dietro un carro attrezzi, in corrispondenza dei locali di un deposito, dell’estensione di circa 70 mq, costruito con lamiere metalliche. Contestualmente al servizio di appiattamento, una seconda aliquota di militari ha nel frattempo contattato il proprietario dell’area, un 43enne giarrese, il quale ha spiegato di aver concesso la disponibilità del terreno a un 31enne del posto, con contratto registrato ma scaduto di validità.
Quest’ultimo, che appunto manteneva ancora la disponibilità del fondo, nel giro di brevissimo tempo, è stato quindi rintracciato dall’Arma di Riposto, che assieme a lui ha fatto accesso all’area recintata. In quei momenti, per prima cosa, i Carabinieri hanno raggiunto la Range Rover, riguardo alla quale il 31enne, visibilmente agitato, non ha saputo spiegare perché un’auto rubata si trovasse nel suo terreno. A quel punto, dopo aver avviato i necessari approfondimenti sulla vettura, i Carabinieri hanno poi proseguito i controlli a tutti gli spazi all’aperto, trovandosi di fronte, disseminati nei locali di pertinenza del deposito, parti di veicoli di recenti modelli quali Alfa Romeo Stelvio, Kia Sportage, Volkswagen T Roc, Fiat Panda, Fiat Ducato e tanti altri, per i quali, allo stesso modo, il 31enne non ha saputo dire nulle sulla provenienza, poiché quasi certamente provento di furto.
Le operazioni di catalogazione e di annotazione di codici e matricole, considerata l’enorme quantità di parti di componentistica, batterie, pneumatici e carcasse di auto, sono proseguite anche l’indomani mattina.
Tra i vari pezzi di ricambio, sparsi ovunque, anche un carter in plastica, uno sportello posteriori e anteriori, un cofano e un parafango, i cui seriali sono risultati tutti riconducibili a una Peugeot 2008, per la quale l’intestatario ne aveva già denunciato il furto il 7 febbraio scorso presso la stazione Carabinieri di Catania Inoltre, in corrispondenza del piazzale sterrato, i Carabinieri hanno notato anche delle chiazze più scure, che lasciavano presupporre la caduta di liquidi ricadenti nella categoria dei rifiuti speciali. Effettivamente, nel prosieguo del sopralluogo effettuato nel citato deposito, i militari dell’Arma hanno infatti accertato come in quei luoghi fosse di fatto stata allestita un’officina abusiva, priva di qualsiasi registro o di documentazione attestante la tenuta e lo smaltimento dei rifiuti, che quindi sversava illecitamente nel terreno.
I Carabinieri hanno quindi deferito all’Autorità Giudiziaria il 31enne per il reato di ricettazione e per violazioni del codice dell’ambiente, mentre il proprietario del terreno, il 43enne, per abusivismo edilizio.
Nel frattempo i militari hanno contattato l’intestatario dell’auto al quale, successivamente, è stata restituita.
L’attività in esame si inserisce nel solco della mirata campagna di contrasto ai furti di parti di autovetture o motoveicoli, avviata dal Comando Provinciale di Catania dal gennaio dello scorso anno, e ancora pienamente in corso, con risultati operativi sicuramente significativi. I militari dell’Arma infatti, dopo aver “passato al setaccio”, sia in città che in provincia, diversi autodemolitori, officine e auto-ricambisti, alcuni dei quali assolutamente abusivi o non perfettamente in regola, hanno finora operato 8 arresti in flagranza e 31 a piede libero denunce (comprese quelle odierne), contestando in alcuni casi anche violazioni in materia ambientale, connesse alla gestione e smaltimento dei rifiuti speciali.