Riviera jonica e Alcantara. Tredici Comuni sanzionati per non avere speso i fondi di Democrazia partecipata, dovranno restituire in tutto poco più di 55 mila euro

TAORMINA. Non hanno interpellato i cittadini né utilizzato i fondi inviati per la Democrazia partecipata in tempo. Per questo motivo tredici comuni tra Riviera jonica e Alcantara, sono stati colti in flagrante e dovranno adesso restituire il 2% sul totale delle somme di parte corrente trasferite ogni anno che deve essere speso con strumenti che coinvolgano la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune. Così alcuni centri sono stati sanzionati perché secondo la Legge, che prevede che, qualora i cittadini non vengano interpellati, si attui la restituzione nell’esercizio finanziario successivo delle somme non utilizzate, dovranno adesso fare a meno in tutto di poco più di 55 mila euro. Somme che potevano essere utilizzate per favorire alcuni interventi sul territorio che adesso non potranno essere eseguiti. I Comuni interessati dalla penale sono in tutto sette: da Alì, che dovrà restituire 6mila 640 euro, a Giardini Naxos, che ne dovrà rimandare indietro 15mila 766 euro; da Mongiuffi Melia (3mila 188 euro), a Roccella Valdemone (3mila 308 euro), a Savoca (3mila 988 euro), fino a Scaletta Zanclea (8mila 072 euro) e Taormina (11mila 916 euro), Comune, quest’ultimo, che si trovava in stato di dissesto alla data del provvedimento di assegnazione. Altri sei enti comunali, invece, dovranno restituire all’Assessorato alle Autonomie locali solo delle quote che rappresentano la differenza tra gli importi minimi da spendere e quelli realmente spesi. Tra questi ci sono Alì Terme, che ha ricevuto una penale da 1.181 euro, per averne spesi 6mila 342, invece di 7mila 524, Gallodoro da 295 euro (spesi 5mila 295 invece di 5mila 590 euro), Graniti da 628 euro (spesi 5mila 199 invece di 5mila 828 euro), Limina da 326 euro (5mila 915 anziché 6mila 242), Malvagna, che dovrà restituire 16 euro per averne spesi 4mila 570 anziché 4mila 586, e Mojo Alcantara, che è stato sanzionato per 322 euro perché avrebbe dovuto utilizzarne 3mila 860 euro e invece si è fermato a 3mila 537 euro. Tutti fondi che adesso faranno il giro inverso e ritorneranno nelle casse della Regione siciliana.

Enrico Scandurra

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