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Santa Teresa di Riva onora la memoria di Onofrio Zappalà: intitolata una via alla vittima della strage di Bologna

Dopo un anno dalla richiesta, arriva il nulla osta per l’intitolazione di una via di Santa Teresa di Riva ad Onofrio Zappalà, il giovane ferroviere che nella strage di Bologna del 2 agosto 1980 ha perso la vita.

A decidere di intitolare una via del centro del paese l’amministrazione comunale, capeggiata dal sindaco Danilo Lo Giudice, che ha accolto la proposta dell’architetto Salvatore Coglitore depositata al municipio santateresino il 2 agosto del 2022. Dopo il passaggio in giunta, l’incartamento è stato trasmesso alla Prefettura di Messina che ha accolto positivamente la richiesta.

Ad essere intitolata la strada adiacente la parte sud dei licei a piazza V Reggimento Aosta. La cerimonia, organizzata dall’amministrazione e dall’associazione “Amici di Onofrio Zappalà”, si svolgerà il prossimo 19 maggio alle ore 10:00.

Onofrio Zappalà: una vita spezzata dalla strage di Bologna, un simbolo di memoria e impegno civile

Onofrio Zappalà è una delle 85 vittime innocenti della strage di Bologna del 2 agosto 1980, un attentato terroristico che ha segnato profondamente la storia d’Italia. La sua storia, però, non è solo quella di una vittima, ma anche quella di un giovane uomo pieno di passioni e ideali, la cui memoria continua a vivere grazie all’impegno della sua comunità.

Nato nel 1953 a Santa Teresa di Riva, in provincia di Messina, Onofrio trascorre la sua giovinezza tra il paese natale e Sant’Alessio Siculo, luogo d’origine del padre. Fin da giovane, dimostra una grande passione per la cultura, in particolare per la letteratura e la filosofia. Frequenta il Liceo Classico “Enrico Trimarchi” di Santa Teresa di Riva, dove si distingue per il suo impegno civile e la sua sete di conoscenza. La biblioteca del liceo, nel 1995, viene intitolata a suo nome, un riconoscimento del suo amore per i libri e per il sapere.

Dopo il liceo, Onofrio si trasferisce in Emilia-Romagna, dove trova lavoro come ferroviere. Il 2 agosto 1980, si trova alla stazione di Bologna in attesa del treno che lo avrebbe riportato al lavoro. Alle 10.25, la deflagrazione di una bomba devasta la stazione, uccidendo 85 persone, tra cui Onofrio, che aveva solo 27 anni.

La memoria di Onofrio Zappalà è viva nella sua comunità d’origine. A Santa Teresa di Riva e Sant’Alessio Siculo, è ricordato come un giovane brillante e generoso, un esempio di impegno civile e passione per la cultura. L’associazione “Amici di Onofrio Zappalà” si impegna a mantenere vivo il suo ricordo, organizzando iniziative e promuovendo la cultura della memoria.

Antonio Lo Conte

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