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SAN PIETRO CLARENZA – Il Comando Provinciale Carabinieri di Catania ha recentemente avviato una importante e impegnativa campagna di sensibilizzazione della cittadinanza rispetto al fenomeno delle truffe, spesso rivolte ai danni degli anziani, poiché ritenuti dai malviventi, con pregiudizio, maggiormente vulnerabili. In questo quadro, i Carabinieri della Provincia Etnea hanno intrapreso un percorso di comunicazione rivolto ai cittadini più anziani, ma anche ai loro familiari, per la loro azione di sostegno, spesso fondamentale in situazioni di difficoltà o pericolo come questa. Un percorso articolato in incontri tenuti dai Comandanti delle Compagnie e delle Stazioni nei centri anziani e nelle chiese, reso possibile grazie al prezioso supporto delle Diocesi di Catania, Acireale e Caltagirone, che hanno permesso all’Arma di dialogare con i fedeli prima o dopo le funzioni religiose. Fondamentale anche il contributo delle testate giornalistiche, che hanno diffuso informazioni attraverso notizie stampa e interviste trasmesse sulle principali emittenti televisive locali e regionali. Durante gli incontri, che si stanno continuamente ripetendo per raggiungere un numero quanto più ampio possibile di destinatari, i militari dell’Arma, opportunamente formati, descrivono le modalità attraverso cui operano i truffatori, facendo perno sull’emotività delle vittime, a cui prospettano telefonicamente situazioni di difficoltà di un loro figlio o parente, chiedendo del denaro per cercare di risolvere il grave problema. Grazie a questi incontri, da recente, a San Pietro Clarenza è stata sventata un’altra truffa.

L’episodio

L’episodio si è verificato in via Roma, dove un’anziana signora ha ricevuto una telefonata da un uomo che si è qualificato come militare dell’Arma dei Carabinieri. L’uomo le ha riferito che il figlio, poco prima, aveva causato un incidente stradale e che, per questo motivo, si trovava in carcere. Il truffatore ha poi spiegato alla donna che, per aiutare il figlio a uscire di prigione, avrebbe dovuto pagare una ‘cauzione’ in contanti a un presunto ‘avvocato’, che si sarebbe recato a breve nella sua abitazione per riscuotere il denaro. Grazie alla prontezza e alla collaborazione della signora, però, il piano dei truffatori è stato bloccato sul nascere. L’anziana, infatti, che aveva partecipato il 30 novembre precedente ad una delle conferenze informative tenute dal Tenente Gabriele Benevento, Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania, presso la Parrocchia Santa Caterina V.M. di San Pietro Clarenza ha, subito, riconosciuto i segnali di allarme descritti durante l’incontro dai relatori dell’Arma.

L’intervento dei Carabinieri

Senza farsi prendere dal panico, quindi, l’anziana ma tenace signora, ha mantenuto la calma e ha contattato immediatamente i Carabinieri della Stazione informandoli di quanto le stava accadendo. I militari dell’Arma, già impegnati sul territorio in un servizio di perlustrazione mirato alla prevenzione e repressione dei reati, sono intervenuti con tempestività presso l’abitazione della signora che l’hanno subito rassicurata, confermandole che il figlio stava bene. Quindi hanno iniziato a raccogliere ogni elemento utile per avviare le indagini e identificare i responsabili del tentativo di truffa. I consigli si sono, evidentemente, rivelati utili per sventare i reiterati tentativi, sono quasi 100, infatti, in totale i casi che dall’inizio dell’anno, a oggi, sono rimasti nell’alveo del tentativo, perché i destinatari, insospettiti dalle modalità di richieste di denaro, hanno interrotto ogni forma di conversazione con il truffatore rivolgendosi ai Carabinieri. La parola d’ordine che viene più volte ripetuta alla platea è: “contattate i Carabinieri”. Quindi, “tempi duri” per i truffatori, poiché i Carabinieri, in merito a questo odioso fenomeno, sono costantemente impegnati e disponibili per ogni eventuale chiarimento.
Si ricorda che nessuno – Forze dell’Ordine, avvocati o corrieri – può chiedere soldi in contanti o gioielli presso la vostra abitazione. Non fornite mai, per telefono, chat o e-mail, i dati personali o i propri riferimenti bancari. E, nel dubbio, è necessario immediatamente contattare il 112.

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