Taormina. Dopo l’estate l’avvio del cantiere per il nuovo lungomare di Mazzeo, della riqualificazione si occuperà una ditta etnea

TAORMINA. Per l’inizio dei lavori veri e propri non ci sono per il momento date definitive. Molto probabilmente dopo l’estate. Ma servirà ancora uno studio serrato e dettagliato sul progetto inziale e l’approvazione del Pudm, il Piano di utilizzo del demanio marittimo, oltre alla sdemanializzazione dell’intera spiaggia, per comprendere veramente quando comincerà il cantiere. Almeno però adesso una certezza c’è: sarà infatti una ditta di Santa Venerina, in provincia di Catania, ad effettuare gli interventi di restyling al lungomare di Mazzeo, frazione marinara di Taormina, dove è arrivata la tanto agognata aggiudicazione dei lavori. Un iter profondamente complesso che ha portato la ditta aggiudicatrice delle opere di remake ad essere scelta su altre sei imprese che però non hanno presentato la migliore offerta. Offerta al ribasso di 22,783% per un importo di 747 mila 687 euro, cui vanno aggiunti 133 mila 745 euro di manodopera e 29 mila 970 euro per oneri di sicurezza, per un totale di 911 mila 404 euro, presentata invece dalla ditta catanese che adesso, dopo le ultime procedure, inizierà i lavori che dureranno otto mesi. Il finanziamento di 1 milione 500 mila euro era stato fortemente voluto nell’ambito della rigenerazione urbana dalla scorsa Amministrazione comunale del sindaco Mario Bolognari ed il progetto è seguito da allora dall’ingegnere Nino Gullotta, dall’ingegnere Massimo Puglisi e dall’architetto Carmelo Campailla che stanno tuttora lavorando per apportare migliorie e realizzare un lungomare funzionale, ma anche esteticamente piacevole e in sintonia con l’ambiente circostante. Questo almeno quanto pensato dalla nuova Amministrazione comunale del primo cittadino Cateno De Luca che, con i consigli degli esperti, ha già appaltato anche i lavori in contrada Bruderi. Quest’ultimo intervento è previsto sempre all’interno del progetto della rigenerazione urbana, fortemente voluto da Bolognari, e su cui sta lavorando anche in questo caso l’ingegnere Nino Gullotta.

Enrico Scandurra

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