Taormina. Lanciata una petizione per realizzare il Museo Civico a Palazzo Corvaja, chiesto dietrofront sulla destinazione d’uso al sindaco De Luca

TAORMINA. Costituire il Museo Civico della Città di Taormina a Palazzo Corvaja. Questa era stata almeno l’idea dell’Amministrazione comunale del sindaco Mario Bolognari che, nella scorsa legislatura, aveva proposto e firmato assieme a tutto il suo Esecutivo una convenzione con il Parco Archeologico di Naxos-Taormina per trasferire l’immenso patrimonio storico-culturale della Città nell’ex Parlamento siciliano. Ma dopo la revoca della stessa convenzione fatta dall’attuale primo cittadino Cateno De Luca che sostiene tuttora di far diventare Palazzo Corvaja un casinò, ecco che un gruppo di cittadini taorminesi hanno lanciato su alcuni canali social una petizione per chiedere al sindaco una sorta di dietrofront sulla destinazione d’uso del palazzo storico. I promotori dell’iniziativa sottolineano l’importanza di preservare e promuovere la storia e l’arte di Taormina, al fine di arricchire l’offerta culturale della città e attrarre turisti da tutto il mondo, ponendo anche il problema della sicurezza in un edificio che per natura strutturale non è idoneo ad ospitare molte persone, in quanto privo di uscite di sicurezza. “Sarebbe auspicabile un ripensamento da parte della Giunta, necessario per dare al Palazzo Corvaja la funzione che merita, per storia, architettura e funzionalità, e per dare alla Citta di Taormina finalmente un museo”, si legge nella petizione lanciata dall’ex consigliere comunale Manfredi Faraci. “La tendenza agli investimenti nel lusso sia nel patrimonio alberghiero, sia nel settore del commercio e della ristorazione, senza un’adeguata politica culturale da parte del Comune, – c’è scritto nella petizione – rischia di fallire nel giro di qualche anno. Molti cittadini, ma anche molti amici di Taormina desiderano che nasca il Museo della Città antica e moderna”. Un’idea fatta propria anche dalla minoranza in seno al Consiglio comunale che in più occasioni ha sostenuto l’iniziativa dell’ex sindaco Bolognari e del suo assessore Francesca Gullotta, che purtroppo oggi non c’è più.

Enrico Scandurra

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