Nell’ambito del potenziamento dei servizi di pattugliamento disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Catania, in particolar modo durante il fine settimana, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale e delle varie Compagnie sia urbane che distaccate, hanno effettuato numerosi posti di controllo lungo le arterie maggiormente trafficate, per contrastare il fenomeno della guida in stato di ebbrezza.
L’incolumità e la sicurezza degli utenti della strada, anche in provincia, sono state ancora una volta i capisaldi dell’operato dell’Arma dei Carabinieri. In tale ottica, i militari delle 9 Compagnie del Comando Provinciale e le “gazzelle” del Nucleo Radiomobile di Catania, Reparto dedicato al pronto intervento cittadino, attraverso i propri equipaggi sul campo, hanno operato un giro di vite contro la guida in stato di ebbrezza, fenomeno di particolare rilevanza, durante il quale sono stati multati 72 conducenti, che, sottoposti ad accertamenti per la misurazione del quantitativo di alcool nel sangue mediante alcoltest, hanno mostrato valori superiori al limite consentito dalla legge. In conseguenza di ciò, i militari hanno elevato sanzioni per un importo complessivo superiore ai 75mila euro, e, contestualmente, hanno proceduto al ritiro delle patenti di guida per la successiva sospensione e al sequestro dei loro autoveicoli.
Per 41 dei trasgressori la sola sanzione amministrativa e la sospensione della patente da 3 a 6 mesi, poiché trovati con un tasso alcolemico superiore a 0,5 ma che non aveva oltrepassato gli 0,8 grammi per litro (g/l). Per i restanti 31, è invece scattata la denuncia penale e il ritiro della patente, poiché avevano nel sangue da 0,5 a 2,50 grammi di alcool per litro. Si tratta nel complesso di soggetti di Catania e provincia con età variabile dai 20 ai 63 anni, che conducevano i più disparati mezzi, dall’utilitaria, al SUV per arrivare ad auto di lusso, come una Porsche 911.
Si rammenta infatti che la guida in stato di ebbrezza, in considerazione dei pericoli che ne possono derivare, rappresenta un reato a tutti gli effetti punito con l’ammenda e con l’arresto. Nello specifico la normativa attuale prevede che un conducente possa essere considerato in stato di ebbrezza quando gli sia stato rilevato un tasso alcolemico superiore a 0,5. Si tratta di un valore accertato mediante un sofisticato dispositivo portatile in dotazione alle pattuglie, l’etilometro, che attraverso uno strumento di rilevazione dell’aria espirata dal conducente sottoposto ad accertamenti riesce a stabilire con precisione analitica il quantitativo di grammi di alcol per litro di sangue. Un tasso alcolemico superiore a 0,5 g/l ma inferiore a 0,8 g/l comporta solamente una sanzione amministrativa da 543 euro a 2.170 euro. Superata la soglia degli 0,8 g/l la situazione inizia a diventare ben più complicata. Infatti da questa soglia e fino agli 1,5 g/l si incorre nell’illecito penale punito con l’ammenda da 800 euro a 3.200 euro, con l’arresto fino a 6 mesi e con la sospensione della patente di guida da 6 mesi a 1 anno. La situazione limite è quella che prevede un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, nel cui caso si incorre nell’ammenda da 1.500 euro a 6mila euro, con l’arresto da 6 mesi a 1 anno e con la sospensione della patente di guida da 1 a 2 anni. La patente di guida è revocata in caso di recidiva nel biennio.
Naturalmente le sanzioni sono aumentate qualora il conducente in stato di ebbrezza abbia provocato un incidente stradale o se l’accertamento sia stato effettuato in una fascia oraria serale/notturna. Come del resto il rifiuto di sottoporsi all’accertamento dell’alcoltest durante un posto di controllo, comporta il massimo della sanzione, come se si fosse accertato un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l.
Per quanto riguarda i neopatentati invece, ossia coloro che abbiano conseguito la patente di guida nell’arco dei 3 anni, si parla di “tolleranza zero”, nel senso che questi soggetti non possono bere alcunché ed è sufficiente superare la soglia di zero per incorrere in sanzioni amministrative pecuniarie. Ma non solo repressione, l’attività deve essere vista anche con “finalità educativa”, nel senso che attraverso l’attività contravvenzionale, i militari dell’Arma hanno voluto sensibilizzare gli utenti della strada sulle conseguenze negative e sui gravi pericoli che possono conseguire dalla guida in stato di ebbrezza, con il monito di non eccedere con il consumo di bevande alcoliche e comunque in caso di ingestione di qualche bicchiere in più durante una cena tra amici o una serata in discoteca, di non porsi alla guida e di affidarsi alla diligenza di un amico responsabile che, non avendo bevuto, possa tranquillamente condurre il mezzo per rincasare.