CALTANISSETTA – Mentre sono tristemente note le sconvolgenti immagini della violenta ondata di maltempo che mercoledì 13 novembre ha flagellato diverse località del catanese (tra cui Giarre, Acireale, Linguaglossa e Riposto, le più colpite), in altre zone della Sicilia si continua a fare i conti con il perdurare di una siccità opprimente che sta delineando una vera e propria calamità naturale. Nonostante le recenti intense precipitazioni abbattutesi sull’isola, infatti, i nubifragi non bastano a compensare il deficit idrico: un territorio necessita di infrastrutture adeguate per la raccolta dell’acqua piovana e di falde acquifere che si ricarichino lentamente.
Tuttavia, questo processo può avvenire esclusivamente tramite piogge moderate e regolari, che consentano al suolo di trattenerne l’acqua – evitando che scorra in superficie fino a confluire direttamente nei fiumi o in mare – preservando sia la capacità di assorbimento sia la fertilità dei terreni. In tal senso, estremamente complesso è il quadro di Caltanissetta e della sua provincia. Nel nisseno, i limitati fenomeni piovosi verificatisi ultimamente hanno avuto appena un effetto palliativo su uno dei problemi più endemici, non solo per il comprensorio, ma per l’intera regione. Un contesto che rischia di peggiorare per via dello stop agli approvvigionamenti dal quasi esaurito lago di Ancipa (o lago Sartori).
Da venerdì 15 novembre, difatti, la diga costruita sui monti Nebrodi nei primi anni ’50 a sbarramento del torrente Troina, per fornire acqua potabile alla Sicilia centrale, garantirà l’erogazione soltanto in 5 dei 22 comuni solitamente serviti: Troina, Cerami, Nicosia, Sperlinga, Gagliano. Le istituzioni locali hanno lanciato numerosi appelli per fronteggiare una crisi che sta già privando la popolazione di un bene essenziale, minacciando al contempo la crescita futura di un’area particolarmente fragile.
Bufalino (PD): “Settore agricolo in crisi. Urge riforma dei Consorzi”
Per ovvie ragioni, l’agricoltura rientra tra i settori che stanno subendo maggiormente la carenza di acqua. La scorsa settimana, il segretario provinciale e vicesegretario regionale del Partito Democratico nonché sindaco di Montedoro, Renzo Bufalino, ha denunciato la questione, segnalando la sospensione delle concessioni idriche da parte del Consorzio di Bonifica 4, un provvedimento che, secondo Bufalino, frenerebbe lo sviluppo di nuove imprese agricole, ridimensionando le prospettive di rilancio economico e occupazionale del territorio e provocando possibili ripercussioni anche a lunga scadenza.
La mancata concessione idrica blocca investimenti e sviluppo locale
“La decisione del Consorzio di Bonifica di Caltanissetta di non autorizzare nuove concessioni idriche è piuttosto preoccupante. Così si penalizzano giovani agricoltori e imprenditori disposti a investire, compromettendo ulteriormente lo sviluppo locale. L’agricoltura costituisce una delle poche fonti occupazionali in una provincia che, storicamente, soffre di alti tassi di disoccupazione e scarsità di opportunità economiche. La nascita di imprese agricole contribuirebbe a creare posti di lavoro, ridurre il fenomeno dello spopolamento e valorizzare il territorio. Chiederò al gruppo parlamentare del Partito Democratico di presentare un’interrogazione in aula. Questa vicenda dimostra quanto sia intollerabile il commissariamento dei Consorzi e quanto sia urgente una loro riforma, viste le inefficienze e la mancanza di programmazione e realizzazione che continuano a gravare sui cittadini.”
Silos, soluzione momentanea. In arrivo fondi per la rete idrica
Parallelamente, a causa di rubinetti che restano a secco anche per settimane intere, si acuiscono le difficoltà di una comunità piegata dalle conseguenze della siccità. A tal proposito, nella mattinata di lunedì 11 novembre il sindaco del capoluogo nisseno, Walter Tesauro, ha tenuto una conferenza stampa. Un’occasione per illustrare le misure finora adottate e quelle previste per assicurare l’autosufficienza invernale della città, oltre a chiarire gli aspetti relativi ai 12 silos installati in vari punti di Caltanissetta, ciascuno contenente circa 10.000 litri di acqua distribuita dalla società Caltaqua, da cui gli abitanti possono procurarsi scorte per un massimo di 100 litri per autovettura.
Durante l’incontro, a cui hanno partecipato il presidente dell’Autorità Territoriale Idrica (ATI) Massimo Conti, il deputato regionale ARS Michele Mancuso, l’assessore alla Protezione Civile Oscar Aiello e il presidente del consiglio comunale Gianluca Bruzzaniti insieme ad alcuni consiglieri comunali, è stato annunciato un ulteriore potenziamento della rete idrica attraverso uno stanziamento di 4 milioni e 200 mila euro da parte dell’ARS.
Tesauro: “Giunta aperta a ogni proposta per affrontare la crisi”
“Come giunta ribadiamo che siamo disponibili alla collaborazione con chiunque voglia offrirci suggerimenti e proposte da mettere in campo nell’immediato. L’emergenza idrica è un problema atavico, ma l’assenza di piogge registrata soprattutto nell’ultimo anno ha ancor più aggravato una situazione già drammatica. Le dighe si stanno prosciugando, tra cui l’Ancipa, dalla quale si riforniva Caltanissetta. Inoltre, abbiamo sollecitato Siciliacque a ottemperare ai suoi doveri riparando le perdite esistenti lungo la condotta idrica. Non abbiamo la presunzione di sapere tutto. Siamo aperti al confronto non solo perché ne abbiamo l’obbligo, ma principalmente perché desideriamo cooperare con ogni forza politica e con gli ordini professionali per trovare la soluzione ottimale. Stiamo vivendo una criticità e, in quanto tale, dobbiamo gestirla.”
Conti: “C’è collaborazione fra sindaci per non lasciare nessuno a secco”
“Sono rimasto deluso da certi atteggiamenti di alcuni rappresentanti del mondo politico. Dopo aver ripetutamente invocato e ottenuto spiegazioni e porte aperte al dialogo, tali esponenti ci hanno attaccato duramente e in modo ingiustificato. Per quanto ci riguarda, non ci siamo mai sottratti alla discussione. Sin da giugno, cioè da quando abbiamo definitivamente accertato la gravità della condizione dell’Ancipa, con la preziosa e costante supervisione del prefetto Chiara Armenia, ci siamo impegnati per reperire alternative. Abbiamo ispezionato 104 pozzi e ne abbiamo messi a regime otto, ritenuti idonei, che sono già pronti per l’utilizzo.”
“C’è stata una totale collaborazione da parte di tutti i sindaci del comprensorio, i quali stanno cercando risorse, dichiarandosi favorevoli, fra l’altro, alla cessione degli esuberi idrici per non lasciare nessuna zona limitrofa assetata. Grazie ai lavori svolti in questi mesi, avremo ancora riserve anche in seguito alla chiusura dell’acquedotto Ancipa. Inoltre, abbiamo incaricato Siciliacque di eseguire interventi aggiuntivi sulla condotta che porterà l’acqua dai nuovi bacini ai serbatoi destinati a rifornire Caltanissetta e San Cataldo. Vogliamo assicurarci che nemmeno un litro dei 90 l/s disponibili venga sprecato durante il percorso.”
Mancuso: “Andare oltre le critiche. È necessario il contributo di tutti”
“I silos che sono stati collocati in città sono misure temporanee ed emergenziali. Pertanto, verranno rimossi non appena la situazione si ristabilirà. Invito quindi a concentrarsi non sul danno estetico, ma sul beneficio che potranno apportare. La contestazione sterile è un gesto controproducente che confonde la cittadinanza e impedisce alle istituzioni di lavorare serenamente. I guasti alle condutture regionali e le scarse richieste di soluzioni efficaci e risolutive sono responsabilità che si possono attribuire a diverse amministrazioni, anche precedenti a questa.”
“Ciononostante, non bisogna fermarsi a criticare e guardare indietro. Al contrario, occorre procedere senza generare ostruzionismo, suggerendo provvedimenti e approfittando dei fondi economici attualmente accessibili per massimizzare i vantaggi. I cittadini non sono stati abbandonati. Come istituzioni, operando sinergicamente e nei confini delle nostre competenze, abbiamo avanzato proposte per affrontare la problematica nel breve, medio e lungo termine.”
(fonte: comunicato stampa)