MESSINA. Un’estate all’insegna del lavoro nero con oltre trecento posizioni irregolari. Questo dice il report della guardia di finanza, protagonista di un’intensa attività di controlli insieme ad Inps. Gli accertamenti della campagna “eSTATE IN REGOLA” si sono concentrati verso le attività maggiormente interessate negli ultimi anni da fenomeni evasivi: il settore dei pubblici esercizi, i luoghi ad alta vocazione turistica, l’ambito dell’agricoltura, le case di riposo, gli autolavaggi e settori peculiari del territorio, come commercio e produzione per conto terzi. Il totale degli accertamenti congiunti effettuati è stato di 56 accessi, da cui è emerso un numero complessivo di lavoratori in nero di 115. I controlli eseguiti hanno determinato un numero cospicuo di provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per l’utilizzo di manodopera sprovvista di assunzione rispetto a quella presente nel luogo di lavoro al momento dell’accesso e di lavoratori denunciati per aver indebitamente percepito indennità mensile di disoccupazione (NASPI) e redditi di inclusione. Gli accertamenti in tema di somministrazione ed appalti illeciti hanno consentito, inoltre, di acclarare la presenza di oltre 200 lavoratori in posizione somministrata irregolare o illecita, con un recupero contributivo stimato di oltre due milioni di euro a favore delle casse della previdenza pubblica. L’attività eseguita in piena sintonia tra Inps e guardia di finanza, si pone al servizio della legalità nel nostro territorio a contrasto, in particolare, del lavoro nero o irregolare. Il sommerso, infatti, pregiudica gli equilibri economici e finanziari del Paese, essendo orientato alla riduzione illegale dei costi di “struttura” (fiscali, organizzativi e del lavoro) per massimizzare i profitti e ottenere ingiusti vantaggi competitivi. Nello spirito di collaborazione tra Pubbliche Amministrazioni, per le categorie imprenditoriali maggiormente esposte al rischio, è stato richiesto anche l’intervento del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Messina, ed in particolare del Servizio di igiene ambienti di vita (S.I.A.V.) e del Servizio di igiene degli alimenti, sorveglianza e prevenzione nutrizionale (S.I.A.N.). Nell’ambito di tali controlli, presso alcuni locali della riviera nord di Messina, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro oltre 40 kg di alimenti vari per cattivo stato di conservazione, oltre alla denuncia penale per frode nell’esercizio del commercio, poiché si è riscontrata la somministrazione di prodotti surgelati spacciati per freschi. L’attività complessivamente eseguita ha portato anche a redigere specifiche segnalazioni in materia di tutela della salute e sicurezza del lavoro in relazione all’omessa esecuzione della prevista visita medica preventiva, intesa a constatare l’assenza di controindicazioni del lavoratore e per valutare la sua idoneità alle mansioni specifiche. I significativi risultati raggiunti testimoniano la positiva azione sinergica sviluppata dalle Fiamme Gialle e dall’Ufficio Provinciale Inps di Messina e la bontà della scelta all’epoca effettuata, a livello regionale, di istituire un’apposita cabina di regia, orientata a promuovere e sviluppare, anche attraverso il continuo e costante scambio di informazioni, il contrasto ad odiose fenomenologie illecite quali il lavoro sommerso e l’evasione fiscale e contributiva, nonché finalizzata a favorire il recupero, nell’interesse della collettività, di risorse finanziarie non spettanti. Il corretto impiego dei fondi pubblici, infatti, aiuta la crescita produttiva e occupazionale.
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