La recente preoccupazione legata alla presenza di antimonio nelle acque sotterranee dei comuni di Alì Terme e Nizza di Sicilia sembra essere infondata. Le analisi effettuate da Rete Ferroviaria Italiana, che prosegue i lavori per il raddoppio ferroviario, a fine ottobre avevano infatti evidenziato un superamento dei limiti di legge per questo metalloide, destando allarme tra la popolazione.
A seguito di un approfondimento normativo, è emerso che la Direttiva Europea 2020/2184, recepita in Italia con il Decreto Legislativo 18/2023, ha di fatto innalzato il limite massimo consentito di antimonio nelle acque destinate al consumo umano, portandolo da 5 a 10 microgrammi per litro.
Alla luce di questa nuova normativa, i dati emersi dalle analisi di Rete Ferroviaria Italiana, pur mostrando concentrazioni di antimonio superiori al precedente limite, rientrano ora pienamente nei parametri consentiti.
Questa precisazione normativa consente di tranquillizzare in parte i cittadini di Alì Terme e Nizza di Sicilia, che avevano accolto con preoccupazione le prime notizie.