CATANIA – È stato tradito dal desiderio di compiere un giro in scooter nel centro cittadino. Un pregiudicato catanese di 53 anni ha violato la misura degli arresti domiciliari, ma è stato subito individuato dalla Polizia di Stato. L’evasione del 53enne è durata appena una manciata di minuti, giusto il tempo di un giro da via Vicenza a viale Raffaello Sanzio dove è stato riconosciuto dagli agenti di una volante del Commissariato di Pubblica Sicurezza “Borgo-Ognina”.
I poliziotti l’hanno notato all’incrocio con via Vincenzo Giuffrida, in sella a uno scooter, mentre scorrazzava tra le vie della zona, peraltro senza indossare il casco protettivo. Con ogni probabilità, l’uomo ha pensato di camuffarsi nel traffico cittadino, sfruttando il notevole afflusso di gente per via degli acquisti di Natale, ma non ha fatto i conti con i rafforzati servizi di controllo del territorio, predisposti dal Questore di Catania.
La fuga pericolosa e l’arresto
Non appena si è accorto di essere stato intercettato dai poliziotti, l’uomo ha accelerato in modo brusco nel maldestro tentativo di dileguarsi, senza badare ai possibili e concreti rischi per l’incolumità dei tanti pedoni e degli altri utenti della strada. Raggiunto dagli agenti del Commissariato che hanno intimato l’alt, il 53enne non si è fermato e ha continuato la sua pericolosa fuga, zigzagando a tutta velocità, tra auto in coda, pedoni e veicoli in sosta.
Dopo un breve inseguimento, gli agenti sono riusciti a bloccarlo per eseguire tutti gli accertamenti del caso. Il motorino è stato sequestrato in quanto, come appurato dalle verifiche dei poliziotti, era stato già sottoposto a sequestro amministrativo e ovviamente sono stati elevati i relativi verbali per le svariate violazioni al Codice della Strada commesse.
Alla luce della sua condotta spregiudicata alla guida dello scooter e per la palese violazione degli obblighi derivanti dalle prescrizioni della misura degli arresti domiciliari, l’uomo è stato arrestato per i reati di evasione e resistenza a pubblico ufficiale, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e fino a condanna definitiva.