È stata insignita del Premio Rosa Balistreri, dedicato all’artista faro della canzone d’autore e popolare siciliana, prima fra tutte a dare voce alle donne della sua terra vittime di violenza e del patriarcato, ai poveri, ai braccianti ed ai minatori. È Manutsa (al secolo Manuela Di Salvo), cantautrice palernitana electro-folk, che oggi raccoglie il testimone della canzone di protesta femminile. Da tempo impegnata a far sentire la sua voce sull’argomento, ha già dedicato ai temi della condizione femminile il suo primo album, “Parru cu tia – La voce delle donne”, tra i cinque migliori dischi in dialetto secondo la giuria delle prestigiose Targhe Tenco.
Suo anche il brano “Sula – ti dissi no”, che trae spunto dalle manifestazioni dedicate al drammatico caso della diciannovenne palermitana stuprata da sette uomini e poi abbandonata per strada, che avevano come slogan proprio la frase “Ti dissi no”. Il brano è uscito accompagnato da un video girato nelle sale di Palazzo Alliata di Villafranca, a Palermo, dove è custodita la tela che ritrae Marianna Valguarnera, violentata brutalmente dallo zio quando era ancora bambina, e poi costretta a sposarlo, un trauma che le fece perdere la parola.
E proprio MUTA si intitolerà il secondo album della cantautrice in uscita il prossimo settembre.
“MUTA – spiega Manutsa – è la donna di Sicilia con tutte le sue strane contraddizioni, che se prima parlava, inascoltata, per la necessità di esprimere i propri pensieri contrari al sistema e manifestava le proprie emozioni e fragilità, oggi non lo fa più. Applica la mutazione volontaria del pensiero in azione, tace e contemporaneamente si trasforma in una guerriera: io Muto e lo faccio Muta”.
Sarà un album electro-folk dalle sonorità ancora più estreme, dal sapore internazionale, che vedrà anche la collaborazione e la partecipazione di tanti artisti.
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