LETOJANNI. L’amore per la Valle dell’Agrò e in modo particolare per le sue origini e la sua storia, raccontate in un romanzo dai contorni enigmatici e a tratti sommersi. Un archeologo siculo-australiano che segue le tracce di un monastero perduto proprio in questa vallata. Una varietà di personaggi che fanno da cornice alla vicenda, che trae spunto dalla realtà ma che conduce il lettore a viaggiare nella notte dei tempi. C’è questo e molto altro nell’ultimo romanzo storico dell’avvocato e giornalista Filippo Brianni che, ieri, al Cineteatro comunale di Letojanni, è stato ospite della “Primavera dei Libri”, rassegna letteraria organizzata dal Circolo di lettura “Bianca Garufi” con il patrocinio del Comune jonico. Un interessante romanzo, intitolato “Il monastero perduto” (VGS Editore), il cui protagonista è, come già detto, l’archeologo australiano Paul Foti che, tra le rovine di una Sicilia Antica, segue le tracce di un enigmatico monastero bizantino scomparso nella notte dei tempi. Le ricerche dello studioso si trasformano inaspettatamente in un viaggio personale quando scopre che quei luoghi nascondono non soltanto i segreti dei monaci basiliani e delle loro lotte con Roma, ma anche le radici della sua stessa famiglia. A dialogare con Brianni, nel corso del pomeriggio letterario, Francesca Gullotta e Daniela Fileti, con il componente del Circolo Enrico Scandurra che ha coordinato la discussione, dando però spazio all’autore che ha parlato, oltre che della genesi della sua ultima fatica, anche del suo ruolo di presidente di Archeoclub Area Jonica che ricopre dal 2017. Nel corso della presentazione, Daniela Fileti, Francesca Gullotta ed Enrico Scandurra hanno stimolato Brianni con domande e interventi che hanno coinvolto il numeroso pubblico presente in un’appassionante discussione, con temi principali l’emigrazione e il rapporto con la terra d’origine. Proprio quella siciliana e in modo particolare la Valle dell’Agrò e Scifì, luogo dove il maestro elementare Giuseppe Lombardo scoprì negli anni ’80 le rovine di un possibile antico monastero, da cui Brianni ha tratto spunto per scrivere le pagine di questo libro. Un’occasione importante per tuffarsi in una storia affascinante e che ha portato il pubblico ad attraversare secoli di storia, fino ad arrivare ad oggi.
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