Messina – L’Amministrazione guidata dal Sindaco Federico Basile sta ufficialmente orientando il proprio lavoro verso la scadenza naturale del 2027, ma a Palazzo Zanca il clima è denso di ipotesi su un possibile colpo di scena. Molti osservatori politici e addetti ai lavori non escludono affatto un’accelerazione improvvisa della crisi, legata anche alle turbolenze politico-giudiziarie che stanno interessando la Regione Siciliana. Lo scenario paventato è quello delle dimissioni “concordate” del Sindaco e della Giunta, le quali aprirebbero la strada a elezioni amministrative anticipate già nella primavera o, al più tardi, nell’autunno del 2026.
Regista e stratega di questa complessa manovra, secondo le indiscrezioni che circolano in ambienti comunali, sarebbe “ovviamente” l’ex Sindaco e attuale leader di Sud chiama Nord (ScN), Cateno De Luca.
Parallelamente a queste speculazioni, il Sindaco Basile continua a tessere una fitta rete di rapporti mirati sia alla definizione delle alleanze elettorali future sia, soprattutto, al rafforzamento delle liste che sosterranno la sua ricandidatura. La conferma della corsa per il secondo mandato, al momento, non è in discussione, come più volte ribadito anche nelle dichiarazioni congiunte con De Luca, che rimane il riferimento politico della coalizione.
Le ultime mosse confermano la strategia di Sud chiama Nord di attrarre figure con esperienza e provenienze diverse. Nei giorni scorsi, si è registrata l’ufficializzazione dell’adesione a ScN di Sebastiano Tamà, storico esponente di Forza Italia, noto per essere stato per anni vicino alle posizioni dell’Onorevole Bernardette Grasso.
Ieri, il Sindaco Basile ha formalizzato un’altra operazione di consolidamento: la nomina a esperto, a titolo gratuito, di Paolo Saglimbeni. Già consigliere comunale, Saglimbeni vanta una lunga storia politica che affonda le radici nell’esperienza giovanile socialista e che ha conosciuto l’elezione in Consiglio nella lista “Nuova Sicilia” di Bartolo Pellegrino. Questa nomina è interpretata come un chiaro segnale di apertura e di integrazione di competenze esterne alla vexata quaestio del civismo puro.
Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere se l’Amministrazione Basile riuscirà a scongiurare il voto anticipato o se lo scenario di un ritorno alle urne nel 2026 prenderà definitivamente corpo, guidato dalle scelte strategiche del leader De Luca.


