MESSINA – Concepire lo sport in maniera autentica non significa confrontarsi esclusivamente con i risultati. Né appiattirne la profondità sulle, pur legittime, logiche di numeri, classifiche e statistiche. Esiste un modo di vivere la competizione la cui unità di misura è certamente espressa dal verdetto del campo, ma anche – e forse soprattutto – dalla volontà di coltivare un marcato senso di appartenenza e di costruire un’identità forte. Una visione che dà genuinamente voce a un territorio.
In una Sicilia sistematicamente bistrattata dagli stereotipi e sfiancata dalla retorica della “terra dalle mille contraddizioni”, e in particolare in una città come Messina, indolente per consuetudine ma reattiva quando adeguatamente stimolata, spesso in balìa di slanci estemporanei e scoramenti ancestrali, emergere è alquanto complesso. Ciononostante, l’Akademia Sant’Anna si sta affermando con autorevolezza e affidabilità. Non soltanto una squadra di pallavolo femminile, ma un’idea ambiziosa di condivisione e radicamento; un’impostazione lucida e prospettica, che con determinazione ha voluto parallelamente intraprendere un percorso di riscatto sociale.
“Sicilians do it better”: il cammino di un club che punta in alto

“Sicilians do it better” è il claim con cui, lo scorso 13 maggio, il sodalizio peloritano ha lanciato la campagna abbonamenti per la stagione 2025/26, racchiudendo in una frase semplice e distintiva un’intera filosofia. Uno slogan accattivante, che rappresenta al tempo stesso una dichiarazione d’intenti. Insomma, un mezzo per ribadire con orgoglio che, persino da contesti raramente protagonisti sui palcoscenici di prestigio, può diffondersi una realtà seria e competitiva.
La rapida ascesa di una società che adesso ci crede davvero
Fondata nel 2018, l’Akademia Sant’Anna ha cominciato la sua scalata nel 2019, presentandosi ai nastri di partenza della Serie B2 tramite l’acquisizione del titolo sportivo dalla Kondor Catania. Quell’edizione, sospesa per la pandemia di COVID-19, si è conclusa con un secondo posto, piazzamento ripetuto pure l’anno successivo, in Serie B1, disputata in seguito al passaggio di titolo da Città di Castello. Sfiorata la promozione ai playoff, l’impresa è riuscita nel 2021/22, quando le SuperGirls hanno ottenuto l’accesso alla Serie A2 battendo Perugia nella finale.
La creatura dell’imprenditore sanitario Fabrizio Costantino ha esordito così nella divisione cadetta, gettando le basi per uno sviluppo costante e strutturato. Nel 2022/23 ha centrato la permanenza nella categoria con la quarta posizione nella Pool Salvezza. Nel 2023/24, invece, ha fatto sognare la propria gente, accarezzando la Serie A1, prima di essere fermata in gara 3 delle semifinali dalla CDA Talmassons. Ma è nell’ultimo torneo che Messina si è avvicinata più che mai all’agognata meta. Superata, però, la Futura Giovani Busto Arsizio nel penultimo atto, è stata la CBF Balducci H.R. Macerata a interromperne la corsa.
Eppure è l’atteggiamento che conta. La voglia di rivalsa e di valorizzazione della sicilianità racconta l’encomiabile tenacia di chi, con lo sguardo rivolto oltre le spigolosità del quotidiano, decide di rilanciare ancora. Di alzare l’asticella. Di non accontentarsi. Perché oggi l’Akademia Sant’Anna sembra pienamente pronta ad aprire le porte dell’Olimpo del volley italiano. E non solo per quello che fa sul taraflex, ma per ciò che incarna.
Bonafede e Akademia Sant’Anna, una scelta di riconoscenza

Il tutto si riflette nel pragmatismo con cui l’Akademia Sant’Anna si sta preparando ad affrontare la nuova, cruciale annata agonistica. A partire dal mercato, che ha immediatamente mandato segnali inconfondibili. Nonostante il ritardo iniziale – dovuto alle incognite sulla categoria, rimasta indefinita fino al 23 aprile a causa delle diverse rinunce da parte di società in difficoltà – la dirigenza strettese si è subito adoperata per rafforzare l’ossatura tecnica del roster. Con consapevolezza e coerenza.
Con il rinnovo della fiducia all’head coach Fabio Bonafede, uno degli artefici di questo piccolo grande miracolo siciliano, si è inaugurata un’estate sportiva piuttosto intensa. Siracusano di origine, l’allenatore si appresta a guidare la compagine giallorossa per il quarto campionato consecutivo, dopo aver collezionato 78 panchine ufficiali. Un gesto che premia la bontà del lavoro svolto. Un’opera con cui Bonafede ha trasformato una matricola impegnata nella lotta per una salvezza “impossibile” in una potenziale star del panorama nazionale. Ha scelto di restare perché ama la sua terra, alla quale desidera restituire qualcosa. E perché non smette di credere con convinzione nel progetto portato avanti dal presidente Costantino.
Ma competenza chiama competenza. E così anche l’entourage che ruota intorno a Fabio Bonafede è stato confermato in blocco, in virtù della sinergia dimostrata e della comune metodologia applicata. Un gruppo coeso e, nel dettaglio, rigorosamente a trazione sicula. Proseguiranno quindi a prestare la loro professionalità il second coach, il palermitano Flavio Ferrara, e lo scoutman messinese Daniele Cesareo.
Che colpi per l’Akademia: Carcaces e Milanova sbarcano in Sicilia

Tuttavia, lo staff tecnico è l’unico elemento mantenuto nel segno della continuità, poiché la rosa è stata integralmente rivoluzionata. E il primo movimento in entrata ha indicato con chiarezza la direzione imboccata dal club: scommettere su interpreti di spessore, sì, ma spinte da un’insaziabile fame di vittorie. Da questo punto di vista, il profilo della cubana Kenia Carcaces è emblematico. Icona della pallavolo mondiale, con militanze che spaziano dal Giappone alla Svizzera, dal Brasile alla Grecia e, in Italia, da Casalmaggiore a Perugia, da Vallefoglia a Novara, la bocca di fuoco di Holguín, alla soglia dei quarant’anni, ha voluto rimettersi in discussione proprio a Messina. Con la motivazione, l’entusiasmo e la solarità che da sempre la contraddistinguono.
Non è affatto secondario il colpo da manuale con cui i vertici dell’Akademia Sant’Anna hanno fatto tornare Nikol Milanova nei luoghi dove ha trascorso parte della sua infanzia. Nata in Bulgaria nel 2002, la palleggiatrice cresciuta nella provincia messinese, anche grazie alla formazione ricevuta in giro per l’Europa – tra Ungheria, Francia e Cipro – e in Serie A1 con la Savino Del Bene Scandicci e la CBF Balducci H.R. Macerata, mostra già i tratti della leader. Non mancano dunque i presupposti affinché possa diventare una pedina indispensabile, in grado di conferire ritmo e lettura strategica alla manovra offensiva.
Rastelli e Viscioni, una buona dose di talento e maturità tra le opposte

In qualità di opposta – e, al pari di Carcaces e Milanova, con un lungo cammino internazionale, che lei ha compiuto negli Stati Uniti – Akademia Sant’Anna si è assicurata le prestazioni della classe 1999 Rachele Rastelli. Di Parma, proviene dalla Black Angels Perugia con un bel mix di prestanza e mentalità: incisiva in fase realizzativa e granitica a muro, abbina talento e maturità.
Comunque sia, tra i criteri che orientano le operazioni di mercato, la versatilità si rivela un aspetto fondamentale. In quest’ottica, le caratteristiche della quasi ventunenne Giulia Viscioni appaiono perfette. Marchigiana di San Benedetto del Tronto, può ricoprire sia il ruolo di schiacciatrice che quello di opposta. Con efficacia. A testimoniarlo sono le pagine importanti scritte con Club Italia, Bartoccini-Fortinfissi Perugia e BAM Mondovì, insieme alle emozioni provate in Nazionale, conquistando la medaglia d’argento al Mondiale Under 18 e l’oro all’Europeo Under 19.
L’esperienza di Ferrara e Oggioni come garanzia per la seconda linea

Sul fronte dell’esperienza, ulteriore sostanza è stata aggiunta pure con i nomi individuati per completare la seconda linea: la carismatica Martina Ferrara e la razionale Cecilia Oggioni. Entrambe del 1999, la libero irpina ha lasciato Talmassons accompagnata da un curriculum notevole. Il bagaglio di Ferrara include il debutto in Serie A1 appena diciassettenne, partite da titolare in eccellenze del calibro di Club Italia, Savino del Bene Scandicci e Vbc Trasporti Pesanti Casalmaggiore, una promozione in A1 e una Coppa Italia di A2 con la Roma Volley Club, per un totale di 180 presenze tra i massimi livelli.
Non da meno è l’apporto di Oggioni, nota per la grinta, le skill in ricezione e la preziosa freddezza nei momenti topici. Romana di nascita, conosce bene l’ambiente isolano, avendo vestito la maglia della Rizzotti Design Catania e, dopo la parentesi salentina con la Narconon Volley Melendugno, quella dell’Enodoro Marsala. Inoltre, può vantare nel palmarès personale due scudetti giovanili vinti con il Volleyrò Casal de’ Pazzi.
La rosa di giovani promesse a disposizione di coach Bonafede
Per quanto riguarda la linea verde, il ventaglio di giocatrici promettenti è davvero ampio e interessante. Si va dalle ventiduenni Aneta Zojzi, schiacciatrice che dal Trentino ha accettato di trasferirsi in riva allo Stretto per aderire a una proposta lungimirante, alle centrali Valentina Colombo, Benedetta Campagnolo e Chiara Landucci.
Colombo, brianzola, ex Honda Olivero Cuneo, è apprezzata per le sue doti difensive e il buon tempismo in attacco. Campagnolo, originaria di Cittadella e prelevata dalla Trasporti Bressan Offanengo, è un’atleta responsabile e fisicamente imponente. Infine Landucci, modenese, giunta da Busto Arsizio, spicca per concretezza e spirito di abnegazione. Di circa ventitré anni è invece Emma Rizzieri, che nel 2024/25 ha indossato i colori della Clai Imola Volley. La regista veneta è stimata per i suoi palleggi precisi e l’ottima duttilità.
(fonte: akademiasantanna.com)