CENTURIPE. Stamattina, alle 9,30, in occasione delle giornate Doors of Change (17-19 ottobre 2025), promosse dalla Fondazione CHANGES, il Museo archeologico regionale di Centuripe – gestito dal Parco archeologico e paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci, diretto da Giuseppe D’Urso – ha ospitato il convegno internazionale “Centuripe e Lanuvio: una parentela scolpita tra mito e storia”.
L’incontro ha preso avvio da uno straordinario documento epigrafico: un blocco lapideo iscritto del II o della prima metà del I secolo a.C. circa, testimone di una missione diplomatica condotta da membri dell’élite centuripina a Roma e a Lanuvio. L’iscrizione attesta il rinnovo di un antico legame di συγγένεια (parentela) tra le due città: Lanuvio sarebbe stata fondata infatti da Lanoios, eroe centuripino giunto nel Lazio con Enea.
La rievocazione di questa iscrizione ha offerto spunto per riflettere sull’evoluzione della storia di Centuripe e Lanuvio e dei loro rapporti. A cinquant’anni dal primo rinnovo moderno del gemellaggio (1974-1975), è stata altresì occasione per riaffermare un legame ancora vivo, tra memoria, identità e comunità.
Dopo i saluti istituzionali e un’introduzione a cura di Francesca Prado (Università di Catania), sono intervenuti Jonathan Prag (Università di Oxford), Filippo Battistoni (Università di Pisa), Luca Attenni (Museo Diffuso di Lanuvio), Giacomo Biondi e Salvatore Rizza (ISPC-CNR). A moderare l’incontro è stato Orazio Licandro (Università di Catania) e Giulia Falco (Parco archeologico e paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci).
Il convegno di stamani ha preceduto l’apertura del percorso espositivo Doors of Change: Centuripe epigrafica. Scritture di identità e di potere tra età ellenistica ed età imperiale. Attraverso un’ampia selezione di iscrizioni pubbliche e funerarie, l’esposizione ricostruisce le profonde trasformazioni politiche, sociali, culturali e linguistiche che hanno attraversato Centuripe tra età ellenistica ed età imperiale, mettendo in luce, in particolar modo, le strategie di autorappresentazione delle élites locali e il loro rapporto con lo spazio urbano.
L’iniziativa si colloca nella serie di attività frutto di un accordo di collaborazione stipulato tra il dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania e la Faculty of Classics dell’Università di Oxford, e di una collaborazione scientifica avviata tra il Disum e il Parco archeologico e paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci (già in collaborazione con l’Università di Oxford), nell’ambito delle attività del progetto CHANGES – Creativity and Intangible Cultural Heritage – Spoke 6 History, Conservation and Restoration of Cultural Heritage, responsabile scientifico Pietro M. Militello.
I modelli 3D dei documenti epigrafici sono stati realizzati nell’ambito dello stesso progetto da Simone Barbagallo e Filippo Stanco, dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Catania. Il convegno è supportato pure dal contributo del Museo Diffuso di Lanuvio e da Hi.Stories srl – Società Benefit.
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