Nel pomeriggio di ieri all’hotel Plaza del lungomare di Catania Cateno De Luca ha presentato la sua lista elettorale Libertà in vista delle prossime elezioni europee. All’incontro hanno presenziato anche i commissari, ovvero l’ex assessore dal Decoro Urbano del Comune di Catania, Ludovico Balsamo, da tempo uno dei punti cardine di Sud Chiama Nord, il sindaco di Sant’Agata Li Battiati, Marco Rubino, uno tra i “nuovi acquisti” del partito, e quello di Riposto, Davide Vasta, e il coordinatore regionale, Danilo Lo Giudice, primo cittadino di Santa Teresa di Riva.
Durante gli interventi dei quattro partecipanti è stato sottolineato come il modello del partito abbia avuto successo, sia in termini di vivibilità delle città, di cui è un esempio Messina con Federico Basile, succeduto proprio al leader del partito, che in termini di amministrazione dei fondi all’interno dei Comuni che porta anche a sbloccare i concorsi.
Tra essi ha un particolare rilievo quello di Ludovico Balsamo, che ha sottolineato come De Luca abbia investito tanto per il progetto di investimento nella competizione elettorale e come si sia in campo anche nelle elezioni amministrative in alcuni Comuni. La coalizione si proporrà anche per stare vicina allle istanze di alcune categorie, come gli agricoltori e i balneari, e di creare posti di lavoro attraverso l’indizione di concorsi, che a Catania non si vedono da diverso tempo.
Il leader del partito De Luca durante il suo intervento, con la sua proverbiale spontaneità, ha sottolineato come il partito debba espandersi sia a livello regionale che a livello nazionale anche in termini mediatici. In questo senso non è mancato un riferimento alla puntata dell’altro ieri della trasmissione di La7, Otto e Mezzo: “Pensate che io avevo denunciato già questa applicazione falsata della par condicio. Avevo denunciato che a La7 noi non esistevamo, se non per 30 secondi in cui dovevamo dire anche grazie. All’improvviso però in prima serata ci trovavamo Santoro. Non perchè io ce l’abbia con lui, ma non capisco perché Santoro deve essere da Floris, dalla Gruber e ovunque. C’è un problema di casta giornalista e Santoro cosa ha più di noi??? Quando ci siamo permessi di mettere in evidenza questa questione, allora è partita la rappresaglia. E’ stato detto che Cateno De Luca non deve venire, deve venire la Castelli. Oggi vengono messi in evidenza gli attacchi di Scanzi alla Castelli. Abbiamo appurato che ci fosse un problema di comunicazione e abbiamo commissionato dei sondaggi per capire quanti italiani che conoscevano il progetto Libertà. Cinque giorni fa abbiamo avuto la certezza che fino a una settimana fa era conosciuto dal 20% degli italiani, che Cateno De Luca era conosciuto dal 51 %. In Sicilia il progetto Libertà è conosciuto dal 40 % delle persone. Se un italiano su due sa che io esisto, neanche un italiano su quattro collega il progetto Libertà a Cateno De Luca. C’è un problema di informazione! Se in tv ci vanno sempre i soliti è ovvio che non si ha la possibilità di far conoscere il nostro progetto”.