Nel corso dei servizi serali di controllo del territorio, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Catania hanno arrestato un 25enne maghrebino pregiudicato per resistenza, violenza, minaccia e lesioni a pubblico ufficiale. In particolare i poliziotti in servizio moto montato, insieme a diverse pattuglie, sono intervenuti in piazza Turi Ferro per aver ricevuto, da alcune persone li presenti, la segnalazione di due stranieri intenti a lanciare degli oggetti in direzione di auto in transito e parcheggiate.
Giunti sul posto i poliziotti hanno verificato che uno dei due si era già allontanato. L’altro, invece, non appena individuata la presenza degli agenti è andato subito in escandescenza. Attraverso non poche difficoltà i poliziotti sono riusciti a bloccare l’uomo per poi accompagnarlo, per l’identificazione, negli uffici della Polizia Scientifica. Durante tutto il tragitto, l’uomo, è andato nuovamente in escandescenza, prendendo persino a testate la vettura di servizio.
Una volta giunti negli uffici della Polizia Scientifica, l’uomo ha continuato a tenere un atteggiamento aggressivo nei confronti degli agenti, sferrando anche dei calci all’indirizzo degli operatori che, successivamente, a seguito delle ferite riportate sono stati affidati alle cure dei sanitari del pronto soccorso. Con difficoltà l’uomo è stato identificato per un 25enne maghrebino pregiudicato, senza fissa dimora e irregolare sul territorio nazionale.
Terminate le operazioni concernenti l’identificazione, lo straniero è stato accompagnato, per gli ulteriori adempimenti, negli uffici delle volanti, ma anche questa volta, durante il tragitto, è andato nuovamente in escandescenza all’interno della vettura di servizio tentando di danneggiarla e costringendo i poliziotti, per riportarlo alla calma, a fare uso dello spray urticante in dotazione. In relazione a tutto ciò di cui si è reso protagonista, l’uomo è stato arrestato. Il Pubblico Ministero di turno ha disposto di rinchiuderlo nel carcere di piazza Lanza. All’esito del giudizio di convalida è stata confermata la misura cautelare in carcere.