Ha avuto luogo questa mattina in viale Libertà a Catania di fronte alla sede dell’Uneba (Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale) il sit-in di protesta dei lavoratori. Ad aderire allo sciopero le sigle sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e UilTucs contro la proposta di rinnovo del contratto nazionale presentata dall’associazione, che in Sicilia conta parecchie centinaia di lavoratori.

L’incremento salariale offerto, che ammonta a soli 50 euro lordi, ovvero circa 35 euro netti al mese per gli operatori sociosanitari e gli educatori, è stato definito inammissibile e lesivo della dignità dei lavoratori da parte dai sindacati.

Il segretario regionale della Fp Cgil, Gaetano Agliozzo, ha sottolineato: “Oggi manifestazione in tutte le sedi Uneba d’Italia proprio per manifestare il mancato rinnovo del contratto dei lavoratori. Le parti datoriali hanno messo a disposizione circa 50 euro lordi, che si tradurranno il 35 euro netti, quindi è inaccettabile che questi lavoratori che continuano a dare un contributo importante all’interno di tutte le strutture assistenziali abbiano sicuramente così poco rispetto a un contratto scaduto da 5 anni. Quindi la cosa che chiediamo oggi ai vertici dell’Uneba è di mettere in campo tutte le risorse necessarie per dare finalmente a questi lavoratori un minimo di speranza. Qua l’inflazione è alle stelle, il lavoro è usurante e da questo punto di vista i lavoratori si aspettano sicuramente un riconoscimento importante. Noi auspichiamo che dopo questa giornata si apra un tavolo di confronto nazionale proprio per mettere in campo tutte quelle risorse necessarie che servono a colmare il gap che si è venuto a creare in questi quattro anni di ritardo del contratto. La protesta va avanti da diversi mesi, i tavoli nazionali non hanno portato ai risultati sperati, quindi per questo noi abbiamo deciso di programmare uno sciopero e ci auguriamo che in virtù di questo a livello nazionale le parti datoriali, soprattutto l’Uneba, assieme al governo nazionale, mettano in campo tutte quelle risorse per dare finalmente un contratto dignitoso a questi lavoratori. Oggi siamo in sciopero e speriamo che a questi lavoratori impegnati nel sociale e all’interno dei centri di riabilitazione, e quindi un lavoro importante per la collettività, venga dato il giusto riconoscimento”.

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