Nella tarda serata dell’11 gennaio u.s., su delega della Procura distrettuale di Catania, che ha diretto le indagini, personale della Polizia di Stato della Sezione di Polizia Giudiziaria ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Catania, il cittadino italiano D.C.S., di 36 anni, per il delitto di tentata rapina.
In particolare, l’uomo, nel pomeriggio del 14 dicembre u.s., destreggiandosi alla guida del proprio motociclo, in viale Mario Rapisardi strappava la borsa di una donna sorprendendola da tergo mentre attraversava la strada. Nel cercare di vincere la resistenza della persona offesa, l’uomo perdeva l’equilibrio e impattava su un mezzo parcheggiato sul margine della carreggiata, dove veniva immediatamente raggiunto da un Ispettore della Polizia di Stato in servizio alla Sezione di P.G. che, libero dal servizio, avendo notato l’accaduto interveniva prontamente intimando al criminale di fermarsi. Di risposta, il centauro lasciava cadere dalle proprie mani la borsa poco prima scippata e tentava di riprendere il motociclo riverso sull’asfalto per fuggire. L’Ispettore, dopo avergli ancora una volta intimato l’alt, si vedeva costretto a bloccarlo per provare a trattenerlo, ma questi, graffiando e sferrando contestualmente calci e pugni all’indirizzo del poliziotto, riusciva nell’intento di liberarsi dalla temporanea presa, dandosi alla fuga a bordo del motociclo.
Durante la colluttazione, in esito alla quale l’Ispettore intervenuto era stato costretto a ricorrere alle cure ospedaliere, la vittima privata poco prima della borsa, vedendo i propri beni disponibili a terra, li recuperava allontanandosi anch’ella dal luogo dell’evento. La successiva attività di P.G. espletata consentiva, a partire dal motociclo utilizzato, di identificare l’autore della tentata rapina, anche mediante riconoscimento fotografico, non prima di aver rintracciato perfino la vittima della tentata rapina.
Le prime ricerche, protrattesi senza soluzione di continuità fino alla nottata successiva, non consentivano di rintracciare D.C.S., allontanatosi dai luoghi di dimora abituali, ma il G.I.P., in virtù delle acquisizioni investigative compendiate ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza in relazione al tentativo di rapina commessa adoperando violenza per assicurarsi l’impunità, adottando la misura cautelare a carico dell’indagato. Dopo le formalità di rito l’uomo, rintracciato in luogo diverso dalla propria abitazione a seguito di mirata attività, è stato condotto nel carcere di piazza Lanza a disposizione dell’A.G.