Continua la mirata campagna di prevenzione e contrasto ai reati ambientali, nonché di tutela delle bellezze naturalistiche, avviata in tutto il territorio etneo dal Comando Provinciale Carabinieri di Catania, tra cui spicca la lotta agli ecoreati quali lo smaltimento illecito o irregolare di sostanze inquinanti, crimini ambientali spesso conseguenza di attività commerciali non a norma, che danneggiano il territorio minacciando la salute pubblica. In tale contesto, l’Arma di Catania ha dedicato un focus ai controlli delle imprese che operano, a vario titolo, nel settore della vendita di autoricambi e, dunque, i militari del Comando Stazione Carabinieri di Librino, unitamente a quelli del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.), hanno effettuato un approfondito accertamento di Polizia Ambientale in un’azienda con sede a Catania, nella periferica Stradale Gelso Bianco.
Nella circostanza, all’avvio dell’azione ispettiva, è stato dapprima accertato come il titolare avesse solo un’autorizzazione per il commercio di veicoli e non per la vendita di pezzi di ricambio usati. La rivendita abusiva, inoltre, avveniva non solo all’interno di un capannone ma anche in un’area di circa 170 mq, realizzata con una struttura in lamiera, senza alcuna concessione edilizia. In entrambe le zone i militari hanno trovato numerosi scaffali pieni di pezzi di ricambio usati, ma il titolare non aveva alcuna fattura di acquisto di quella merce, la cui provenienza è apparsa chiara quando, sul retro dello stabile, i Carabinieri hanno scovato ben 5 auto parzialmente smontate, che erano state affidate al proprietario dell’azienda per essere rottamate.
Un’autodemolizione in pena regola, quindi, ma senza alcuna autorizzazione, che si svolgeva in un piazzale esterno mediante l’utilizzo di gru idrauliche, fiamme ossidriche e attrezzi vari, in una zona di stoccaggio non idonea, nella quale erano stati anche accatastati rifiuti come pneumatici, manicotti in gomma, staffe di metallo, passaruota, e parti di motori di veicoli. Accanto, inoltre, sempre negli spazi esterni, erano state realizzate diverse coperture precarie sotto le quali i Carabinieri hanno trovato le parti interne delle auto, come i sedili e i pannelli degli sportelli, che poi venivano rivenduti. I locali non erano muniti nemmeno di condotte per le acque reflue, perciò durante le piogge, tutto veniva sversato in strada. L’imprenditore è stato denunciato, quindi, per aver realizzato ben 9 depositi incontrollati di rifiuti speciali, per scarico industriale non autorizzato, abusi edilizi e mancata licenza commerciale, e gli è stato intimato, inoltre, di rimuovere dalle aree scoperte, secondo quanto previsto dalle norme, i rifiuti e i pezzi di ricambio, nonché di rottamare tutti i veicoli presenti.