Santa Teresa di Riva– Il destino può spezzare una vita in un istante tragico, ma non può spezzare l’amore. Questa è la lezione, dolorosa e luminosa, lasciataci da Clara Garigali, l’80enne di Limina, il cui sorriso e la cui generosità non si sono spenti martedì, giorno della sua scomparsa, ma sono fioriti in un gesto di speranza che va oltre la morte.
Clara se n’è andata a causa delle conseguenze riportate nel drammatico incidente del 9 ottobre scorso sul lungomare di Santa Teresa di Riva, travolta sulle strisce pedonali. La notizia ha gettato un velo di profonda commozione, un dolore sordo, sia nella cittadina costiera che nel suo amato borgo collinare. Amici e conoscenti si sono stretti attorno ai familiari, tutti uniti nel ricordo di una donna che aveva fatto della gentilezza la sua cifra.
Ma è stato proprio nel momento del massimo strazio che è arrivata la decisione più alta: la donazione degli organi.
Dopo il difficile accertamento della morte cerebrale presso il Policlinico di Messina, ai figli è stata offerta la possibilità di trasformare il lutto in vita. E loro, raccogliendo l’eredità d’amore di Clara, hanno risposto con coraggio e altruismo.
Con l’autorizzazione del magistrato e il coordinamento del Centro Nazionale Trapianti, un’équipe multidisciplinare si è attivata per trasformare la tragedia in un inno alla vita. Il cuore di Clara, il suo respiro, il suo spirito di generosità non si fermeranno; continueranno a pulsare in altre persone, in pazienti che attendevano disperatamente un organo salvavita, per i quali si riaccende ora una luce fortissima.
Questo gesto non è solo un atto medico, ma un abbraccio collettivo. Permette ai congiunti di Clara Garigali, pur nel dolore lacerante per una perdita così ingiusta, di trovare un inatteso, profondo conforto: sapere che, grazie a lei, altre persone potranno continuare a vivere, sorridere, amare. La sua vita terrena si è conclusa in modo tragico, ma il suo lascito è di una bellezza disarmante, un ponte gettato tra l’ombra e la luce.