Taormina – Continua a tenere banco a Taormina l’uscita dal dissesto finanziario. Alcuni giorni fa il consigliere di minoranza Nunzio Corvaia ed ex assessore al Bilancio della giunta Bolognari aveva rivendicato i meriti della passata amministrazione per alcune misure adottate per affrontare la crisi. Tuttavia, l’attuale amministrazione, guidata da Cateno De Luca, respinge queste affermazioni e rivendica l’uscita dal dissesto a Taormina. A rispondere con fermezza è il vicesindaco e assessore al Bilancio Giuseppe Sterrantino.

“In riferimento alla nota, comparsa sulla stampa, di una “operazione chiarezza” fatta dal consigliere di minoranza (ex assessore al Bilancio della giunta Bolognari) Nunzio Corvaja, circa i “meriti” dell’uscita dal dissesto finanziario – dice Sterrantino – mi preme partire da un fatto oggettivo: nel corso del consiglio comunale del 2 ottobre 2024 il consigliere Corvaja evidenziava che “…devo dire che effettivamente noto una pulizia maggiore nel centro storico… perché lei ha fatto bene, io ritengo che proprio sulla pulizia non bisogna badare a spese, siccome è il biglietto da visita di Taormina, se lei va a spendere il doppio di quello che spendeva prima per pulire la città, io le dico bravo assessore ha fatto bene…”.

“Al consigliere Corvaja – commenta il vicesindaco taorminese – è sfuggito probabilmente il concetto di “Dissesto Funzionale”, in cui il comune di Taormina ormai versava da tempo immemore, con l’Ente che non era più in grado di garantire l’assolvimento delle funzioni/servizi indispensabili da erogare alla collettività e alle migliaia di avventori della nostra città. Dissesto funzionale che, come disposto dall’art. 244 del TUEL, costituisce la base formale della dichiarazione di dissesto finanziario e del “fallimento” dell’Ente e del sistema politico amministrativo che sino ad allora aveva governato la città di Taormina.

Il consigliere Corvaja, nella nota, afferma che: “Dichiarare il dissesto fu una scelta amara, ma inevitabile”

Viene spontaneo chiedersi allora perché si è dichiarato il dissesto e non si è proceduto invece a fare come ha fatto il sindaco De Luca a Messina? Mentre De Luca a Messina si è dimostrato autorevole e competente, la giunta ed il sindaco Bolognari a Taormina si sono dimostrati incompetenti, incapaci e senza autorevolezza.

All’ex assessore al Bilancio chiediamo quale possa essere il motivo per il quale il sindaco Bolognari e la sua giunta, all’atto del loro insediamento non hanno proceduto con la rimodulazione del piano di riequilibrio chiamandosi i creditori e prospettando loro il dissesto, se non avessero accettato l’abbattimento del 50% delle loro pretese creditorie per come ha fatto il Sindaco De Luca a Messina (città portata fuori dal baratro e dall’onta del “fallimento) prendendosi un’enorme responsabilità?

Parliamo del presente, visto che il passato e le colpe di quanto la città sta vivendo sono chiare ed evidenti a tutti.

Snoccioliamo qualche numero. Le azioni poste in essere dalla Giunta Bolognari, allora assessore al Bilancio il consigliere Corvaja, si possono sintetizzare nella delibera n. 6 del 4 marzo 2022 ritenuta, come riporta la nota, la vera chiave per il reperimento delle somme necessarie per pagare i debiti del passato.

Dai dati in possesso degli uffici finanziari, si evince che l’attività di riscossione da parte della SOGERT, al 31 MAGGIO 2023, ha portato nelle casse dell’OSL circa € 1.025.000 di IMU (riferita alle annualità 2012/2017 con evidenti criticità di recupero visto l’anzianità e la possibile prescrizione degli stessi) e circa € 295.000 di Tari (per le medesime annualità): incassi ben lontani dal garantire la copertura finanziaria dei riversamenti fatti dal Comune all’OSL per la copertura della massa debitoria e dai numeri decantati dal consigliere, ex assessore al bilancio.

La vera attività di lotta e recupero all’evasione tributaria è da attribuire all’attività di accertamento avviata dall’amministrazione De Luca che ha visto l’invio di oltre 20.000 avvisi di accertamento riferiti alle annualità non prescritte (2018/2022).

Ci si potrebbe chiedere quali siano state le motivazioni per le quali l’ex assessore Corvaja e la giunta Bolognari nulla abbiano fatto, in palese contrasto con le prescrizioni del Ministero, in tema di lotta all’evasione per le annualità di loro competenza.

La copertura finanziaria dei 12 MLN di euro richiesti dall’OSL, con loro nota del 17 luglio 2023, versati con Det. n. 91 del 16 ottobre 2023, è lapalissiano che si è raggiunta grazie alla manovra denominata “Salva Taormina” perché ha consentito all’Ente, oltre che onorare gli impegni con l’OSL, derivanti dall’adesione alla procedura semplificata da parte della giunta Bolognari, equiparabile in quella situazione all’emissione di “un assegno a vuoto”, ha consentito di dare all’Ente il necessario ossigeno per reperire le risorse finanziarie fondamentali ad erogare quei servizi pubblici essenziali, prima totalmente assenti, ed elevarne la quantità ed il livello di qualità. Senza l’aumento delle  tariffe, contenute nel “Salva Taormina” non si sarebbe potuto neanche anticipare i 12 MLN di euro richieste dall’OSL per chiudere il dissesto, in quanto una tale diminuzione di liquidità dalla casse comunali, non compensata da maggiori entrate avrebbe determinato un evidente squilibrio non solo in termini di cassa, con attivazione dell’anticipazione di tesoreria con onere a carico dell’Ente, ma avrebbe pesantemente compromesso gli equilibri economico finanziari obbligatori per gli Enti in dissesto, contravvenendo alle prescrizioni ministeriali, spesso decantate dal consigliere Corvaja, ed esponendo l’Ente ad un significativo disavanzo e alla certa dichiarazione del secondo dissesto.

Nel dettaglio il riversamento effettuato all’OSL con Det. n. 7/2023 e 50/2023 per un importo di circa € 14.079.000, cassa libera, oltre i circa € 4.057.000, cassa vincolata a servizi, di cui il consigliere Corvaja si vanta, documenta che nessun merito può essere imputato ad alcuna amministrazione se non il demerito di non aver “speso” quanto nelle disponibilità dell’Ente, perché non in grado di approvare i bilanci nelle tempistiche di legge, determinando la non erogazione di servizi essenziali e di qualità in linea con il nome di Taormina, la non fruibilità e messa a reddito degli immobili comunali o l’assenza di scuole per i nostri ragazzi. Questo ultimo aspetto, da imputare ad incapacità amministrativa, ha determinato, ad esempio, il blocco di oltre € 1.955.000 di trasferimenti statali che sono stati introitati nelle casse comunali solo dopo la dichiarazione di dissesto, vincolati a supportare l’Ente nella copertura della massa passiva, non a caso trasferiti all’OSL con Det. 60 del 29 luglio 2023: somme che il consigliere Corvaja decanta, nella sua nota, essere state ottenute grazie all’azione posta in essere dalla giunta di cui lui era parte integrante. Per tanto in cosa è consistita l’azione di risanamento della giunta Bolognari? Un esempio lampante di risanamento il mancato impegno delle spese per il servizio ASACOM e similari, riferiti al Distretto D32, che ha costretto questa amministrazione a dovervi fare fronte per un importo pari a circa € 800.000.

Ritornando al “Salva Taormina”, siamo coscienti che è stato chiesto un sacrificio significativo alla cittadinanza ed agli imprenditori che trova riscontro nella strategia amministrativa, portata avanti da questa amministrazione, finalizzata a garantire alla Città di Taormina un patrimonio immobiliare e l’erogazione di servizi qualitativamente in linea con il BRAND Taormina, con l’importanza che la nostra città ha nel panorama nazionale ed internazionale.

Concludo sottolineando che, fino ad oggi, né il consigliere Corvaja né altri esponenti della minoranza, né tantomeno l’ex sindaco Mario Bolognari, che ha addirittura scelto di dimettersi proprio nel giorno in cui in aula si discuteva la relazione di inizio mandato del sindaco De Luca, hanno mai accettato un confronto nel merito. Nemmeno in consiglio comunale si sono registrati interventi significativi in questa direzione. Tuttavia, il tempo per cambiare approccio c’è. Il sindaco De Luca ha sempre garantito l’opportunità e l’occasione di discutere e argomentare, quindi chissà che alla prossima seduta non si registri una svolta. Noi, come dimostrato, siamo sempre stati disponibili al dialogo e al dibattito. Sono altri che, evidentemente, temono il confronto, probabilmente perché privi di solide argomentazioni”.

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