L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dall’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza si è osservato dalle 22:00 circa UTC un graduale incremento dell’attività stromboliana a carico del cratere Voragine, che era ripresa nel pomeriggio di ieri 10 luglio. Il modello previsionale della dispersione dell’eventuale nube eruttiva indica una direzione Sud. Tale attività produce delle emissioni di cenere che, in accordo con il modello previsionale, si disperdono in direzione S.
L’ampiezza media del tremore vulcanico, a seguito di un graduale incremento osservato a partire dalle 18 UTC di ieri 10 luglio, attualmente ha raggiunto il livello alto, con un andamento in crescita. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato poco a est del cratere Voragine a una elevazione di circa 2800 m sul livello del mare. L’attività infrasonica è alta e le sorgenti degli eventi sono localizzate al cratere Voragine.
Per quanto riguarda le deformazioni al momento le reti di sensori clinometrici e GNSS non mostrano variazioni significative. Il dilatometro in pozzo profondo della stazione DRUV mostra una graduale compressione che negli ultimi giorni, da dopo la fontana del 7 u.s., ha cumulato circa 170 nanostrain.