Furci Siculo – Il sindaco Matteo Francilia lancia un appello al Consorzio per le Autostrade Siciliane chiedendo l’installazione di barriere fonoassorbenti lungo il tratto dell’A18 che sovrasta il centro abitato. L’obiettivo è quello di mitigare l’impatto acustico causato dal traffico autostradale, un problema che affligge da anni i residenti. Ieri mattina, l’ente ha inviato una nota officiale al C.A.S. richiedendo la realizzazione delle opere necessarie.
“La situazione è insostenibile”, dichiara il primo cittadino. “Il rumore proveniente dall’autostrada supera di gran lunga i limiti di tollerabilità, soprattutto durante le ore notturne, compromettendo la qualità della vita dei nostri cittadini, in particolare di coloro che vivono nelle immediate vicinanze dell’autostrada”.
Il problema dell’inquinamento acustico a Furci Siculo è noto da tempo. Misurazioni effettuate dall’ARPA confermano livelli di rumore superiori ai limiti consentiti, soprattutto di notte. Il consiglio comunale ha già approvato, a marzo 2023, una mozione in cui si impegna l’amministrazione a sollecitare il Consorzio per l’installazione di barriere fonoassorbenti.
Un caso simile si è verificato a Scaletta Zanclea, dove i residenti hanno dovuto lottare a lungo per ottenere l’installazione di barriere antirumore. Solo dopo anni di battaglie, i loro appelli sono stati accolti e la situazione è notevolmente migliorata. Tutt’ora parte del comune scalettese è interessato dai lavori per la risoluzione totale del problema
Il sindaco di Furci Siculo ha ricordato come “l’autostrada attraversi il territorio e, per una buona parte (circa 350 metri) lo sovrasta mediante un viadotto di rilevante altezza, mentre per un’altra consistente parte lo attraversa snodandosi in linea di massima al livello del terreno (circa 450-500 metri). Sfortunatamente – spiega Francilia – una parte notevole del centro abitato risulta particolarmente esposta a suoni e rumori provenienti dall’autostrada. In tali zone vi sono, tra l’altro, le scuole (tra cui quella primaria, la secondaria di secondo grado e gli istituti superiori), e strutture ricettive per gli anziani (Oasi Sant’Antonio)”.
La normativa italiana prevede l’obbligo per i gestori delle infrastrutture di adottare misure per limitare l’impatto acustico sull’ambiente circostante. In particolare, la legge quadro sull’inquinamento acustico (L. 447/95) stabilisce i limiti massimi di rumore ammissibili e le modalità per la valutazione e la riduzione dell’impatto acustico.
“Chiediamo al Consorzio – conclude il primo cittadino – di intervenire al più presto per garantire la salute e il benessere dei nostri cittadini”.