“Negli ultimi cinque anni la Direzione Didattica di Santa Teresa di Riva ha registrato un trend positivo nelle iscrizioni e nella partecipazione, riducendo al minimo il rischio di dispersione ed evasione scolastica, grazie al rapporto fiduciario che si è instaurato con il corpo docente, con i collaboratori e soprattutto per merito della Dirigente Maria Grazia D’Amico che si è posta in ascolto dei bisogni espressi, singoli e collettivi, non mancando mai agli appuntamenti di accoglienza, programmazione e partecipazione alle attività in cui coinvolgere alunni e famiglie”. A dirlo è il Comitato spontaneo di genitori della direzione didattica santateresina che rischia di sparire con conseguente accorpamento con altri istituti comprensivi dettati dai nuovi criteri scelti dal governo.
I genitori stanno cercando di far capire alle istituzioni come il nuovo piano di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica per l’anno 2024-2025 colpisca anche una scuola che “abbraccia un Secolo di storia, un numero indefinito di tumulti sociali, guerre che hanno lambito il territorio, trasformazioni economiche rilevanti con il passaggio dalla povertà estrema al benessere generalizzato, alla globalizzazione e alla digitalizzazione della vita umana. Da ultimo, ma non meno importante, è una spaventosa Pandemia. L’alfabetizzazione diffusa ha migliorato la condizione dei bambini e delle loro famiglie, creando prospettive di futuro e aiutando a comprimere situazione di esclusione morale e materiale. Difatti se la povertà è intergenerazionale, lo è anche la sete di conoscenza e l’investimento nell’istruzione. Si può con certezza affermare che tra i Nonni e i nipoti, ci sia stato un passaggio di consegne, tale che tra insegnanti e alunni che è traversale al semplice rapporto maestro/studente, ma si è confermato come legame solidale e di fiducia nell’ istituzione e nelle persone che la rendono vita, rafforzando il ruolo della Comunità Educante”.
“Se la scuola deve essere considerata come una piccola azienda – continua il comitato – allora i risultati in termini di economicità, efficienza ed efficacia sono stati pienamente raggiunti e sono ampiamente verificabili e trasparenti. Un numero di iscritti sostanzioso, nonostante nella Valle d’Agrò siano presenti altre istituzioni scolastiche che lavorano altrettanto bene; trend positivi per la partecipazione ad attività extrascolastiche, premialità ottenute nei concorsi regionali e nazionali da parte dei piccoli studenti, curiosi e stimolati nell’apprendimento.
Difatti se la pandemia in altri contesti ha ampliato il divario e determinato l’esclusione dalla vita sociale di un numero elevato di bambini, nel nostro contesto didattico ciò non è avvenuto, grazie al radicamento nel quartiere, alla conoscenza della sua storia, al rafforzamento dei legami di prossimità che ha permesso di evidenziare le criticità e di esporre soluzioni adattive.
In un momento storico globale in cui si era smarrita la strada di casa quella della nostra scuola è rimasta aperta per fare in modo che nessun bambino rimanesse solo. Pertanto certi di una vostra visione lungimirante chiediamo di poter godere dell’attuale stato di cose, nella consapevolezza che bisogna rifuggire le frantumazioni in molteplici identità contrapposte e conflittuali, che comporterebbero un vuoto di confronto autentico nel quale potrebbero radicarsi forme di esclusione sociale e di violenza.
Miriamo invece – concludono i genitori – a potenziare la comunità dialogante, certi che la resilienza trasformativa che abbiamo manifestato nell’ epoca post COVID sia punto di forza per guidare i cittadini del futuro verso i principi di equità sociale, di non discriminazione, di sviluppo sostenibile e di comunità seguendo la direzione impressa dell’Unione Europea. Dunque non dividere, ma premiare le realtà virtuose, quali noi siamo”.