MESSINA – Si chiude con l’assoluzione di due medici il “caso” dell’untore. Al centro della vicenda un uomo di 58 anni che contagiò un’avvocatessa, la sua compagna di 45 anni, morta nel 2017 per Aids e alla quale non rivelò la positività. Cosa che non le avrebbe consentito di ricevere le cure necessarie. Due medici allora in servizio al Papardo (Arianna D’Angelo e Aldo Molica Colella) non avrebbero diagnosticato l’Hiv. Il Pm Roberto Conte ha chiesto per loro l’assoluzione, dando per buono l’operato svolto. Il cosiddetto Untore, Luigi De Domenico, lo scorso 13 ottobre è stato condannato a 22 anni di reclusione in primo grado.
Trending
- Messina. La Guardia di Finanza sequestra accessori natalizi per un valore di oltre 12 mila euro
- Giardini Naxos. Il Comitato Civico per i Beni Pubblici reclama modifiche al Pudm: “Così perdiamo il nostro mare!”
- Palermo. Dal 9 all’11 dicembre “Il vedovo” di scena al Teatro Golden: protagonista l’attore romano Massimo Ghini
- Taormina. Il 5 dicembre riapre la funivia di Mazzarò: servizio attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20
- Palermo. Dal tennista di serie A al poeta: al Circolo del Tennis consegna dei Premi Empower Yourself!
- Intelligenza Artificiale, dottorandi Accademia BBAA Catania testano lo strumento su “Lectio Digitalis”, miniserie su intellettuali e artisti italiani
- Scaletta Zanclea. Ieri riunione dei sindaci per il raddoppio ferroviario: il Comitato Jonico Beni Comuni chiede chiarezza
- Catania. Con rare partiture per contrabbasso e pianoforte, Carmelo La Manna e Ketty Teriaca siglano la 22a edizione di Classica & Dintorni


