Una “sceneggiatura” in questo caso ben congeniata, che prevedeva un primo approccio da parte di un “attore istituzionale”, un avvocato o un appartenente alle forze dell’ordine”, il quale contattava sull’utenza telefonica di casa le vittime prescelte, allarmandole con la falsa notizia di un grave incidente stradale provocato da un figlio o un parente stretto (a esempio un investimento), che per quel motivo avrebbe avuto urgente bisogno di denaro per risarcire la vittima, evitando così spiacevoli conseguenze legali. Ottenuta quindi la fiducia degli anziani attraverso lunghe conversazioni telefoniche, volte sia ad aumentarne lo stato di angoscia, che ad evitare possibili interlocuzioni con persone che avrebbero potuto scoprire la truffa in corso, gli stessi erano invitati a preparare tutti i soldi o i gioielli presenti in casa, venendo infine rassicurati che di lì a poco sarebbe passata una persona di fiducia incaricata del ritiro. Effettivamente, nel giro di qualche minuto, il complice si presentava nell’abitazione, raccogliendo quanto racimolato, per poi far perdere le proprie tracce e lasciare il malcapitato in una condizione di forte dispiacere e frustrazione, una volta compreso il raggiro.
Questa volta, però, i Carabinieri di Sant’Agata li Battiati sono riusciti ad arrestare in flagranza, per tentata truffa aggravata, un malvivente 25 enne della provincia di Napoli, già pregiudicato per simili condotte, e a denunciare un suo concittadino minorenne, che nella stessa giornata, a distanza di 3 ore, avevano messo a segno ben 2 colpi. In queste due occasioni, le vittime designate per l’inganno erano state due signore di 82 e 75 anni, originarie di Nicolosi e Acireale, alle quali un finto appartenente alle Forze dell’Ordine, con tono serio e grave, aveva raccontato che i loro figli sarebbero stati arrestati per aver appunto causato un incidente stradale. Giocando, quindi, sui sentimenti di protezione di una madre, i truffatori avevano poi consigliato una via d’uscita, consistente nella possibilità di evitare l’arresto dei figlioli, pagando “immediatamente” l’importo di 6mila euro come risarcimento alle vittime, oltre a gioielli, che sarebbero stati trattenuti “a titolo di garanzia”, e poi restituiti.
Le due donne, spaventate, hanno perciò racimolato i contanti e i gioielli custoditi in casa e li hanno consegnati al sedicente avvocato che, di lì a poco, si era recato a casa loro per il ritiro. Purtroppo solo dopo aver ceduto il “bottino”, le anziane hanno raccontato ai parenti l’accaduto, e dopo aver compreso di essere state vittime di un raggiro, hanno subito avvisato i Carabinieri. I militari dell’Arma, ricevute le denunce, hanno immediatamente avviato le indagini, analizzando in prima battuta tutte le telecamere di videosorveglianza della zona, dalle quali sono riusciti a risalire all’autovettura, una Jeep Avenger noleggiata a Napoli e adoperata dai malviventi per recarsi a casa delle signore. Grazie alla sinergia tra analisi tecniche e accertamenti presso la banca dati in uso alle Forze di Polizia, coinvolgendo anche il personale specializzato della Sezione “Cyber Investigation” del Nucleo Investigativo di Catania, i Carabinieri sono così stati in grado di individuare, nel giro di meno di un’ora, il B&B dove i due stavano alloggiando. Accorsi in pochi minuti presso la struttura recettizia, le pattuglie dell’Arma li hanno quindi “beccati” proprio mentre stavano salendo in auto per andare via. Immediata a quel punto è scattata la perquisizione, durante la quale i Carabinieri hanno recuperato, nel bagagliaio del veicolo, nascoste tra due trolley, due buste che contenevano diversi gioielli e banconote.
I due sono stati quindi portati in Caserma assieme al loro “malloppo”, sulla cui provenienza, ovviamente, nei concitati momenti della cattura non hanno saputo fornire giustificazioni. Negli uffici del Comando Stazione di Sant’Agata li Battiati, le due signore avevano appena terminato di sporgere denuncia e quando gli investigatori sono arrivati e hanno mostrato loro quanto recuperato. Tra le lacrime di felicità e i ringraziamenti ai Carabinieri, le due donne, davvero sollevate, hanno subito riconosciuto i beni sottratti grazie al raggiro, che sono stati subito riconsegnati. Il maggiorenne è stato arrestato e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, condotto nel carcere di Catania Piazza Lanza, mentre il minorenne è stato accompagnato presso il centro di prima accoglienza per minorenni di Catania e, successivamente, il Giudice del Tribunale per i Minorenni, ha emesso nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare.