Santa Teresa di Riva – La notte di Natale in molti borghi d’Italia è illuminata non solo dalle luminarie, ma anche dal bagliore caldo e intenso dei grandi falò rituali. Un’usanza antica, legata al solstizio e alla successiva celebrazione della Natività, che a Santa Teresa di Riva resiste in un unico, strenuo baluardo: Via Sparagonà.
Qui, nel piazzale antistante la storica Piazza Santa Lucia, i residenti del quartiere organizzano annualmente l’evento, preparando con qualche mese di anticipo le cataste di legna che, alla mezzanotte del 24 dicembre, si trasformano in un punto di ritrovo e di coesione sociale. Un momento di forte identità comunitaria, rimasto l’ultimo testimone di una tradizione un tempo diffusa in tutta la cittadina.
Quest’anno, tuttavia, l’attesa per l’accensione del falò è stata bruscamente interrotta. Pochi giorni fa, inaspettatamente, è stata presentata una denuncia da parte di un residente. La motivazione: possibili rischi per la sicurezza.
In seguito a questa segnalazione, gli agenti della Polizia Locale sono intervenuti sul posto, procedendo alla rimozione delle imponenti cataste di legna accumulate con fatica dai cittadini.
Il gesto ha provocato una forte indignazione tra i residenti, che hanno sempre adottato misure di cautela per tutelare l’area pubblica. “Abbiamo sempre messo della terra sopra l’asfalto prima di accendere il fuoco,” spiega un anziano del quartiere, “proprio per evitare danni e conservare la strada. È un rispetto che abbiamo da decenni”.
Il provvedimento, scaturito da un’azione individuale, non è stato affatto “digerito” dalla comunità. Non solo gli abitanti di Via Sparagonà, ma anche tanti cittadini di altri quartieri hanno espresso il loro profondo dissenso, vedendo nella rimozione un attacco ingiustificato a una delle poche vere tradizioni rimaste. La scintilla del falò, infatti, ha sempre rappresentato un momento di incontro che trascende i confini del quartiere.
Adesso, dopo la delusione, la “palla” passa direttamente al Sindaco, chiamato a mediare tra il rispetto delle norme e la salvaguardia delle usanze popolari.
Intervistato in esclusiva dal nostro giornale, il Primo Cittadino si è mostrato nettamente favorevole al mantenimento del rito del falò.
“Comprendo l’operato della Polizia Locale, che deve agire per la verifica del rispetto delle norme,” ha dichiarato Danilo Lo Giudice, “ma ritengo che questa sia una bellissima tradizione, che ha il suo scopo sociale e merita di essere tutelata e portata avanti”.
Il Sindaco ha poi indicato la via per risolvere l’impasse e garantire l’accensione del fuoco in piena legalità: “È necessario che un organizzatore, anche il comitato di quartiere, faccia richiesta ufficiale agli uffici competenti ai sensi del TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza). In questo modo potremo autorizzare il falò di mezzanotte in totale sicurezza e nel rispetto di tutti. La burocrazia non deve spegnere la fiamma della nostra identità.”
L’appello è chiaro: la comunità deve ora organizzarsi formalmente per garantire che l’ultima brace della tradizione natalizia di Santa Teresa di Riva possa ardere ancora.


