Santa Teresa di Riva – Alle 9.00, con lo scampanio delle campane, è partito il 72esimo pellegrinaggio dalla parrocchia Madonna del Carmelo verso il Santuario del Tindari. Una tradizione che si tramanda di generazione in generazione e che nella riviera ionica è particolarmente sentita. I numerosi fedeli, con i loro canti che risuonano tra i monti e le vallate dei monti peloritani, affrontano sentieri irti e polverosi sotto il caldo cocente. Ognuno con la sua storia, ognuno con il suo dolore o la sua speranza da portare ai piedi della Madonna Nera. La partenza è stata preceduta dalla benedizione di padre Ettore Sentimentale e dal saluto del sindaco Danilo Lo Giudice.

Il percorso del pellegrinaggio prevede una sosta, intorno alle 20.00, in contrada Margi e la recitazione del Santo Rosario in dialetto. In piena notte, i fedeli, affrontano una delle prove più dure, la montagna, per giungere alle prime ore dell’alba in località Bafia. Qui, dopo una preghiera recitata, insieme al sacerdote della parrocchia S. Carlo Borromeo e Spirito Santo, riprendono il cammino verso Rodì Milici e successivamente dopo essersi rifocillati fino alla meta del Tindari. Gli ultimi tornati vengono percorsi insieme al Rettore del Santuario.

Sabato mattina, si uniscono alla carovana dei fedeli quelli che da Santa Teresa di Riva giungono al santuario con pullman e le macchine per celebrare in comunità l’Eucarestia. Alle 15.00 i fedeli ripercorrendo il sentiero angusto dei Peloritani ritornano al Santuario Madonna del Carmelo con arrivo previsto domenica 29 giugno per le ore 19.00.

“In quel luogo sacro – ci spiega un pellegrino – , senti un senso di profonda pace e di rinnovata speranza. Il pellegrinaggio al Tindari è un’esperienza indimenticabile, che si rinnova di anno in anno. È un viaggio non solo verso un luogo fisico, ma anche verso l’interno di me stesso. Un’esperienza che mi arricchisce spiritualmente e che custodisco tutti i giorni nel mio cuore”.

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