Taormina. Il mare, i suoi abitanti, l’essenza della vita nel nuovo testo di Antonello Ferrara, il 21 dicembre la presentazione all’Archivio Storico

TAORMINA. L’evento si terrà, come di consueto, nella Saletta Conferenze dell’Archivio Storico di Taormina alle ore 17:00. E sarà coordinato da Lisa Bachis e da Roberto Mendolia. Un incontro nel corso del quale si discuterà di fotografia, visto che il testo che verrà presentato è stato realizzato da uno noto professionista del settore. E che sabato 21 dicembre sarà ospite di un fuoriprogramma per FOTOGRAFIA: AFFACCIO SUL MONDO. Si tratta dell’ultimo appuntamento con la presentazione del libro d’artista fotografico di Antonello Ferrara, “Nel mare ho imparato a respirare”. L’autore racconterà delle sue esperienze, di ciò che lo ha mosso verso la fotografia e la scrittura, e lo farà, come già detto, in compagnia di Lisa Bachis e Roberto Mendolia. FOTOGRAFIA: AFFACCIO SUL MONDO, con questo inatteso incontro, può quindi dirsi concluso. Durante il percorso, protagonisti sono stati gli autori e la narrazione per «immagini e parole». Il progetto è stato patrocinato dal Comune di Taormina con il sostegno degli assessori Mario Quattrocchi e Alessandra Cullurà. Gli eventi sono stati ideati e organizzati con il contributo di “Taoclick”, “Sicily Zine”, “Cultura è Bellezza”, e di Milena Privitera. Il testo di Antonello Ferrara, è un libro d’artista poiché realizzato secondo le tecniche dell’artigianato librario. Stampato dalla tipografia Giammarioli, “Nel mare ho imparato a respirare” include le foto dell’autore, insieme a un racconto dal sapore diaristico, con tanto di scrittura e correzioni di suo pugno. Il concept e design del libro è di Atelier Petites Vertus; l’impaginazione a cura di Vittorio Faggiani. Il mare, i suoi abitanti, l’essenza della vita che il più delle volte appare fuori fuoco, il testo di Antonello Ferrara assume toni e sfumature trasognati ma reali; di densa attualità, pur nella delicatezza dell’approccio estetico e narrativo. Tale delicatezza e dolcezza d’indole la si avverte già nella dedica iniziale: «A mio nonno Mario, che mi ha insegnato la fiducia verso il mare; a mio cugino Mario, che ha il mare dentro di sé; alle generazioni di marinai della mia famiglia dalle quali ho ereditato la passione per il mare in tempesta». Una presentazione che, dunque, promette di concedere parecchi spunti su cui approfondire il dualismo letteratura-fotografia.

Enrico Scandurra

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