C’è grande attesa a Taormina per la prima degustazione di birre organizzata dalla locale sezione di AIS. A condurla sarà il messinese Giuseppe Visalli che negli ampi saloni dell’hotel Diodoro della Perla dello Jonio, nella serata del 28 settembre (start ore 19.30) illustrerà ai presenti il vasto mondo brassicolo presentando dieci produttori siciliani di birra e portando in degustazione altrettanti tipi diversi di birra. Un mondo ai più sconosciuto o quantomeno dalle sfaccettature approssimative che, sia addetti ai lavori, o amanti della birra desiderosi di approfondire la materia, ma anche semplici curiosi, avranno l’occasione imperdibile di entrarvi da protagonisti e di partecipare ad una delle primissime degustazioni in terra sicula avente per tema l’antichissima bevanda della birra. A tal proposito abbiamo sentito colui che sarà, oltre alle birre, il protagonista della serata ovvero il sommelier Giuseppe Visalli che ci ha rilasciato l’intervista qui rappresentata in calce:

– Qual è in atto la situazione brassicola in Sicilia rispetto alle altre regioni italiane? E in particolare a Messina e provincia?

La nostra regione è una delle più attive in Italia, basti pensare che fino a 20 anni fa i birrifici siciliani si contavano sulle dita di una mano, attualmente in Sicilia operano circa 50 birrifici e più di 20 “beer firm”, la realtà brassicola messinese è rappresentata da 15 produttori. Ovviamente anche la qualità delle birre siciliane prodotte, sta crescendo di pari passo al numero dei nostri birrifici.

– Quali sono le aree ove si produce maggiormente birra in Sicilia?

I produttori siciliani sono distribuiti su tutto il territorio regionale da oriente a occidente, l’aspetto da sottolineare è la profonda e la diffusa attenzione dei produttori nel creare birre innovative ma anche verso i prodotti del nostro territorio.

– Quali sono le caratteristiche principali che ci fanno distinguere una birra da un’altra? Quante tipologie di birra ci sono? Come si classificano tra loro?

Il bjcp, beer judge certification program, ente americano che si occupa di classificare e promuovere le birre, definisce 118 stili diversi, ogni stile si distingue in base a molteplici caratteristiche: ingredienti utilizzati, aspetto, olfatto, gusto, alcol carbonatazione, persistenza e intensità.

– Su quali cibi è consigliabile l’abbinamento di una birra comune da supermercato? Quali sono le regole principali da seguire per il corretto abbinamento di una birra al cibo?

Ogni birra ha le proprie caratteristiche e può essere abbinata a diversi piatti e pietanze secondo le classiche regole, che si utilizzano anche negli abbinamenti cibo\vino, di concordanza e contrapposizione che tendono a creare equilibrio e armonia tra cibo e bevanda; con le birre abbiamo la possibilità di giocare con gli abbinamenti (cosa che è impensabile con il vino) sfruttando le spiccate caratteristiche di un cibo e di una birra abbinandole secondo il principio della valorizzazione, pensiamo ad esempio a un cibo spiccatamente amaro come il carciofo in abbinamento a una birra come una IPA con importante luppolatura e intense note amare.

– Quanti sono i sommelier della birra in Sicilia e in provincia di Messina?

Il corso AIS per Sommelier della birra è nato nel 2021, il percorso del primo gruppo di 50 Sommelier della Birra si è concluso, sostenendo l’esame finale, lo scorso febbraio, dopo aver frequentato i due livelli previsti dal corso, tra questi io sono stato l’unico siciliano a frequentare il corso e il primo a conseguirne il diploma.

– Esiste in Italia un turismo della birra, dei percorsi specifici un po’ come già accade per i vini?

Il turismo brassicolo in Italia è in continua crescita, visitare birrifici artigianali e degustare birre diverse attira sempre più giovani e meno giovani in ogni regione italiana, un po’ come avviene per il vino, d’altronde il consumo pro-capite di birra, in Italia, ha da un paio di anni superato, seppur di poco, quello del vino. Cosa mai successa prima nel nostro paese, ma specchio della tendenza degli ultimi anni al consumo di bevande meno alcoliche e di più semplice beva.

– Come nasce la tua passione per la birra?

Ho sempre avuto la passione per i viaggi, viaggiare mi ha permesso di degustare varie birre in tutta Europa, soprattutto in quei paesi, come Germania e Inghilterra, con una cultura brassicola ben più radicata nei secoli rispetto alla nostra vocata al mondo enologico, questo ha aumentato la mia curiosità per l’arte brassicola, che mi ha spinto, dopo aver ottenuto il diploma di sommelier AIS nel 2019, a frequentare anche il corso AIS dedicato alla birra

– Cosa pensi si possa fare per motivare maggiormente l’interesse della gente per il mondo brassicolo?

I mastri birrai e i birrifici artigianali italiani non hanno nulla da invidiare ai colleghi europei o americani, purtroppo in Italia paghiamo un gap culturale che pian piano stiamo colmando. Negli ultimi 30 anni il movimento artigianale italiano ha portato cultura, conoscenza e qualità nel panorama brassicolo italiano. ciò che manca ancora oggi purtroppo è la giusta attenzione e capacità nel comunicare, in questo senso il lavoro di AIS nel formare degustatori e comunicatori e nell’organizzare eventi e degustazioni che diano risalto ai birrifici artigianali, è la strada giusta da percorrere.

– Acqua, malto d’orzo, luppolo e lievito. Questi in linea generale gli ingredienti per fare una birra. In fase di lavorazione cosa accade per far sì che si possa dare vita e diverse tipologie di birre?

Il processo produttivo della birra è lungo e complesso, si parte da semplici ingredienti base che vengono utilizzati in modo diverso secondo un processo lungo e laborioso nel quale idea e conoscenza del mastro birraio si trasferiscono nella pratica: si inizia con la scelta dei cereali la loro eventuale maltazione, da cui deriva il colore della birra, questi vengono macinati e miscelati con acqua per ottenere il mosto, che viene poi cotto con aggiunta di luppoli ed eventuali ingredienti caratterizzarti; al mosto, dopo essere stato raffreddato , vengono aggiunti i lieviti che daranno il via alla fermentazione, infine avremo la maturazione. La scelta di ogni ingrediente, il modo in cui viene utilizzato e le tecniche della produzione adottate daranno infinite combinazioni possibili e birre diverse ed uniche.

– Come si serve la birra? Ci sono differenze rispetto al vino?
Ciò che accomuna il servizio del vino e della birra è l’attenzione verso la temperatura di servizio, ogni stile, ogni birra ha la propria temperatura di servizio da rispettare rigidamente per consentirne una degustazione ottimale.
Discorso a parte va fatto per la spillatura, esistono quattro tecniche di spillatura diverse in base a caratteristiche e stile della birra da servire: il romanticismo di una birra spillata e degustata al bancone non ha eguali.
– Cosa ti aspetti dalla serata di giorno 28? Quante saranno i birrifici protagonisti? Come si articolerà la serata? Quali elementi di una birra si prendono in considerazione nello stabilire l’ordine con cui verranno servite le birre in una serata (per produttore? Per annata? Per tipologia? Per abbinamento? In buona sostanza con quale criterio viene stabilito l’ordine di successione delle birre nel corso della serata?)

Giorno 28 avremo l’opportunità di degustare 10 “italian grape ale” di altrettanti produttori da ogni parte della Sicilia. Verso questo stile, che rappresenta il perfetto connubio tra il mondo enologico e quello brassicolo, è forte la curiosità sia tra gli amanti del vino che tra chi invece è solito bere birra, mi aspetto che questo stile unisca e metta tutti d’accordo rispetto alla qualità che i mastri birrai della nostra regione esprimono attraverso le proprie birre. Per stabilire l’ordine di una degustazione di birre bisogna considerarne in primo luogo le caratteristiche olfattive e gustative, l’equilibrio tra malto, luppolo e alcol, l’intensità e la persistenza in un crescendo di percezioni e complessità gusto-olfattive.

– Perché consigliare a chi è già sommelier del vino o a chi non lo è affatto ad avvicinarsi al mondo della birra?

Perché ogni birra è unica, e ciò che rende uniche le birre è la loro versatilità , non esiste piatto che non possa essere abbinato a una birra , dalla classica pizza, a qualsiasi portata, perfino a dolci, gelato e frutta; sperimentare la possibilità di pensare, proporre e abbinare una birra ad un piatto è una esperienza che auguro a chiunque.

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