Messina – La stagione dell’impunità agli incroci peloritani ha i mesi contati. Quell’abitudine, tutta locale quanto pericolosa, di «accelerare col giallo» o di ignorare il rosso sperando nell’assenza di pattuglie, sta per scontrarsi con il rigore della tecnologia. A partire dai primi mesi del nuovo anno, il Comune di Messina darà il via libera a una rete di telecamere intelligenti pronte a immortalare ogni infrazione semaforica.
Il piano dell’amministrazione è chiaro: supplire alla carenza strutturale di agenti della Polizia Municipale sul territorio attraverso l’automazione. Non si tratta di una misura punitiva isolata, ma di un sistema integrato che punta sulla deterrenza. I semafori «intelligenti» saranno infatti opportunamente segnalati, come previsto dal Codice della Strada, per spingere gli automobilisti a una guida più prudente ancora prima di arrivare alla linea di arresto.
L’intervento non riguarderà l’intera rete cittadina, ma si concentrerà su una decina di snodi cruciali, scelti in base all’indice di incidentalità e ai flussi di traffico. Tra le prime zone presidiate dai nuovi occhi elettronici figurano l’incrocio tra via Garibaldi e via I Settembre e la parte alta del Viale Boccetta, arteria quest’ultima nota per le velocità elevate in prossimità degli svincoli autostradali.
Curioso, ma efficace, il modello economico scelto per l’operazione. L’acquisto e l’installazione dei dispositivi seguiranno una sorta di «effetto valanga» finanziario: i fondi derivano infatti da una quota delle multe già incassate dal Comune. In sostanza, le sanzioni pagate ieri dagli automobilisti indisciplinati serviranno a finanziare la tecnologia che multerà quelli di domani, con l’obiettivo finale — spiegano da Palazzo Zanca — di ridurre drasticamente il numero di violazioni e, di conseguenza, di introiti legati alle sanzioni.
L’introduzione di queste telecamere è solo il primo passo di una rivoluzione tecnologica più ampia. L’amministrazione punta a trasformare Messina in una città capace di gestire il traffico in modo predittivo, utilizzando i dati raccolti dai sensori per ottimizzare i tempi d’attesa e migliorare la sicurezza dei pedoni, la categoria più vulnerabile negli scontri agli incroci.
Da gennaio, dunque, il piede sul freno dovrà diventare un riflesso condizionato. Perché se il vigile urbano può non esserci, l’occhio della telecamera non dorme mai.
Telecamere agli incroci di Messina


