Il mondo del calcio piange la scomparsa di uno dei giocatori simbolo dell’Italia.

Le Notti Magiche, gli occhi spiritati dopo ogni marcatura, la maglia azzurra che l’ha visto laurearsi capocannoniere nel Mondiale casalingo e trascinatore degli Azzurri fino alla sfortunata semifinale contro l’Argentina di Maradona.

Siciliano di Palermo, classe 1964, per un’intera generazione è stato il simbolo del ragazzo semplice, del popolo, che ce l’ha fatta.

Si fa notare al grande pubblico negli Anni ’80, al Messina, in cui milita per sette stagioni contribuendo alla doppia promozione dalla Serie C2 alla Serie B, siglando 61 reti in 219 presenze.

Il salto nel grande calcio arriva nel 1989, col passaggio alla Juventus. In bianconero vince una Coppa Italia, una Coppa Uefa e conquista il pass per i Mondiali, alla corte di Azeglio Vicini. Miglior marcatore del torneo con 6 reti, Miglior giocatore del Mondiale e secondo posto nella classifica del Pallone d’Oro, in un anno che rimane da incorniciare per l’ex bomber di provincia.

Due stagioni in nerazzurro, con l’Inter, per poi chiudere la carriera in Giappone nello Jubilo Iwata, diventando il primo atleta italiano a militare nel campionato nipponico.

In memoria di Totò Schillaci verrà osservato un minuto di silenzio prima di tutte le gare di ogni campionato.

Su indicazione del Presidente Federale, si dispone l’effettuazione di un minuto di raccoglimento prima dell’inizio delle gare di tutte le competizioni in programma dalla giornata odierna e per l’intero fine settimana, inclusi anticipi e posticipi, per commemorare la scomparsa di Totò Schillaci, indimenticato calciatore della Nazionale e simbolo di Italia ’90”, si legge nel comunicato ufficiale della Federazione.

“Le esultanze incontenibili, nelle quali il suo volto era simbolo di gioia condivisa, resteranno per sempre patrimonio comune del calcio italiano”, commenta il Presidente FIGC Gravina, “Totò è stato un grande calciatore, simbolo tenace di volontà e di riscatto, ha saputo emozionare i tifosi azzurri perché il suo calcio sapeva di passione. E proprio questo spirito indomito lo ha fatto apprezzare da tutti e lo renderà immortale”

Non sono mancati i messaggi d’affetto da tutte le istituzioni e dal mondo sportivo. Da Roberto Baggio, compagno d’attacco in Azzurro, a Paolo Maldini, Gigi Buffon, Roberto Mancini e tanti altri, fino al ricordo da parte delle società sportive di tutto il mondo.

“Profondo rammarico per la scomparsa di una leggenda del calcio italiano”, commenta sui canali social il Real Madrid. “Schillaci ha influenzato il modo di giocare degli attaccanti giapponesi e rimarrà scolpito nella storia del club come una leggenda”, scrive il Jubilo Iwata in una nota.

Infine, il commovente saluto della figlia Jessica: “Papà stavi giocando l’ultima partita della tua vita, sapevi già che l’avresti persa ma te la sei giocata benissimo”.

La camera ardente per l’ultimo saluto al campione palermitano è stata allestita allo Stadio Renzo Barbera di Palermo.

 

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