Il tempo ha una sua logica, a volte spietata, fatta di lancette che corrono e di anni che volano via come granelli di sabbia. Eppure, ci sono momenti in cui il suo scorrere sembra annullarsi lasciando spazio solo a ciò che è stato e a ciò che, nonostante tutto, è rimasto. Uno di questi momenti speciali si è manifestato a Sant’Alessio Siculo, nel ristorante A18 di Rossella e Carmelo Sturiale, che per una sera è diventato il rifugio del ricordo. Lì, dopo trent’anni esatti dal loro diploma in Ragioneria, gli studenti della classe 5C di Furci Siculo si sono ritrovati per la prima volta. L’incontro si è trasformato in un vero e proprio tuffo nel passato, in un abbraccio collettivo a quella giovinezza spensierata.
Trent’anni sono un’eternità fatta di vite costruite, famiglie create, carriere avviate, successi e sconfitte, gioie e dolori. Ognuno è arrivato con il fardello della propria esistenza, ma in fondo a quegli occhi si vedevano i ragazzi e le ragazze di ieri. Giuseppe Arpi, Mariagrazia Barbera, Alessandro Bottari, Carmelo D’Urso, Antonino Fazio, Giovanni Giorgianni, Agatino Gugliotta, Elisa Lo Re, Santina Nicita, Maria Carmela Pavone, Patrizia Puglisi, Sergio Rigano, Francesca Santoro, Maria Trimarchi, Maurizio Verzino: i nomi si sono trasformati in volti, e i volti in sorrisi, quelli di un tempo, schietti e sinceri. Ci sono voluti solo pochi istanti per abbattere il muro dei trent’anni e riscoprire la sintonia che li aveva uniti tra i banchi di scuola.
Tanti i cassetti dei ricordi aperti. Risate, aneddoti, foto hanno riacceso il lumicino che non si era mai spento di una classe affiatata. Hanno parlato del loro esame di Stato del 1995, una tappa che poi li ha catapultati nel mondo degli adulti, eppure per una sera, in quel ristorante, sono tornati studenti: un po’ ingenui, un po’ sognatori, ma sempre uniti.
E poi la promessa alla fine della serata che sa molto di sigillo: “Ci rivedremo ogni anno”. È più di una semplice frase che racchiude in sé il desiderio di non perdere più quel legame e non lasciare più passare tanti anni per ritrovare quella leggerezza di un tempo, almeno per una sera.