Santa Teresa di Riva + Dopo un iter tortuoso, ripreso nel 2016 e atteso da oltre un decennio, il Consiglio Comunale di Santa Teresa di Riva ha impresso la svolta definitiva al Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (PUDM). L’approvazione consiliare segna il “giro di boa” di una procedura complessa e introduce un regolamento fondamentale per la gestione, la tutela e l’uso dell’arenile. L’atto è la premessa operativa che consente di parlare finalmente di PUDM Santa Teresa di Riva.
Il Piano, elaborato dall’ingegnere Carmelo Sturiale, si distingue per la netta prevalenza della pubblica fruizione. Su un’area demaniale complessiva suddivisa in spiaggia 110.293 mq), lungomare (56.900 mq) e relitti demaniali (15.760 mq), l’occupazione totale dell’arenile prevista è di 38.683 mq. Di conseguenza, ben 71.609 mq (65%) rimarranno per la libera fruizione, superando ampiamente il limite minimo di 50% imposto dalla normativa.
Il documento disegna una spiaggia moderna e inclusiva, attenta alle esigenze di balneazione, sport e servizi essenziali. Per la spiaggia sono previste 12 aree per stabilimenti balneari o aree attrezzate, di cui sei in continuità con concessioni esistenti e sei completamente nuove. Le nuove concessioni avranno superfici variabili, fino a un massimo di 3.000 mq, con aree maggiori di 2.000 mq dedicate a stabilimenti e quelle inferiori ai 2.000 mq flessibili tra stabilimenti e aree attrezzate.
Fondamentale è l’attenzione ai dettagli: per ogni concessione è previsto un fronte mare massimo di 100 metri e una distanza minima di 25 metri tra una e l’altra.
Il PUDM pianifica inoltre aree per servizi, sport e divertimento, nautica, pesca e inclusività. In particolare sono stati previsti dei punti di sorveglianza con bagnini, dotati di strutture prefabbricate con bagni, spogliatoi, nursery e infermeria. Verranno realizzati dei campetti per sport e giochi da spiaggia liberamente fruibili, un’area dedicata a giochi gonfiabili e ludoteche, e due spazi per giochi gonfiabili acquatici. Due aree sono state progettare per essere destinate agli animali d’affezione con spazi ombreggiati, ombrelloni in legno e foglie di palma. Previsti 9 campi boe, 12 corridoi di lancio, 12 aree per il varo e l’alaggio, 12 aree per il rimessaggio dei piccoli natanti e 2 aree per natanti di grandi dimensioni alle estremità del paese. Alle foci dei Torrenti Agrò e Savoca sono state inserite due aree per la pesca sportiva h 24 (giugno-settembre), disponibili per concessione o libera fruizione.
L’approvazione arriva al termine di un percorso lungo e travagliato. La prima versione del PUDM, risalente al lontano febbraio 2012, fu revocata pochi mesi dopo. L’iter è ripartito ufficialmente quattro anni più tardi con l’individuazione di nuovi progettisti.
Il voto in Consiglio ha visto la maggioranza e il consigliere indipendente Santino Veri esprimere parere favorevole. Si sono astenuti gli esponenti di minoranza Nino Bartolotta e Cristina Pacher, mentre l’indipendente Martina Lombardo era assente.
Il prossimo e cruciale passaggio burocratico prevede la trasmissione della delibera al Dipartimento regionale Ambiente per l’avvio della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), l’ultimo vaglio tecnico-amministrativo.
Il documento PUDM delinea, sebbene non ancora formalmente integrati, due interventi di prospettiva strategica destinati a future modifiche: l’avvio imminente del progetto di ripascimento e difesa costiera, e la potenziale creazione di un porticciolo turistico alla foce del torrente Agrò, inclusa la previsione di sistemi anti-liquami e anti-meduse.


