MESSINA – Si chiude con l’assoluzione di due medici il “caso” dell’untore. Al centro della vicenda un uomo di 58 anni che contagiò un’avvocatessa, la sua compagna di 45 anni, morta nel 2017 per Aids e alla quale non rivelò la positività. Cosa che non le avrebbe consentito di ricevere le cure necessarie. Due medici allora in servizio al Papardo (Arianna D’Angelo e Aldo Molica Colella) non avrebbero diagnosticato l’Hiv. Il Pm Roberto Conte ha chiesto per loro l’assoluzione, dando per buono l’operato svolto. Il cosiddetto Untore, Luigi De Domenico, lo scorso 13 ottobre è stato condannato a 22 anni di reclusione in primo grado.
Trending
- La Jonica riparte, si apre la nuova stagione 2025/2026 tra emozione e voglia di riscatto. Intervista a Fabio Ariel Pontet
- Finanziamenti per Messina: 35 milioni per strade e scuole. Soddisfazione di Federico Basile
- Paky sarà a Catania il 30 agosto al Wave Summer Music
- Morte sul lavoro di Antonio Di Stefano: la procura apre un’inchiesta, oggi l’autopsia
- Fedez il 27 agosto sbarca a Santa Teresa di Riva: tutto pronto per il grande concerto
- Taormina. Massimo Ranieri incanta il Teatro Antico: ieri sera in scaletta anche “Lettera di là dal mare”
- Isole Eolie. Controlli, denunce e sequestri: un Ferragosto “macchiato” dai reati
- Taormina. Ferragosto di controlli sul versante jonico messinese: il bilancio è di due denunce e due segnalazioni