Ricordare oggi, a distanza di 32 anni, l’anniversario della strage di via D’Amelio e mantenere viva la memoria del Giudice Paolo Borsellino ucciso dalla mafia appena 57 gg. dopo l’attentato di Capaci, significa non solo onorare la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per un ideale di giustizia e legalità ma anche e soprattutto riaffermare la volontà di combattere questa piaga sociale con tutti gli strumenti possibili. La politica ed i suoi rappresentanti, di ogni livello, hanno per primi il dovere di agire come modelli di integrità e trasparenza, continuando a svolgere un ruolo guida nella lotta alla mafia e nella promozione di una cultura alla legalità che coinvolga tutti i cittadini, soprattutto in un momento in cui la globalizzazione ed i nuovi strumenti tecnologici richiedono un impegno maggiore e sempre più efficace nella lotta alla criminalità organizzata. Ogni azione politica, dagli interventi in campo legislativo, alle iniziative di sensibilizzazione promosse a livello territoriale, agli accordi a livello internazionale non possono che essere finalizzate a promuovere una cultura di integrità, trasparenza e responsabilità, per rafforzare sempre più lo stato di diritto all’interno di tutti i sistemi. Dalle forze dell’ordine alla magistratura, dai luoghi di lavoro alle istituzioni scolastiche e far si che i valori di legalità, giustizia e rispetto delle leggi siano condivisi da tutti”.

Lo dichiara la coordinatrice catanese del Mpa, Pina Alberghina, nel giorno in cui si celebra il 32° anniversario della strage di Via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Borsellino e gli agenti della scorta.

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