La coordinatrice Mpa a Catania Pina Alberghina e la consigliera comunale Serena Spoto parlano della chiusura dell’aeroporto di Catania a ferragosto, in quanto proprio in quel periodo è caduta la cenere. Secondo loro non ha funzionato la governance.

“La chiusura dell’aeroporto di Catania proprio nel giorno di ferragosto a causa della caduta di cenere vulcanica – spiega la Alberghina – solleva non pochi interrogativi sulla gestione dell’emergenza oltreché sulla preparazione delle autorità locali che, ancora una volta, hanno dato prova di essere assolutamente impreparate ad affrontare un fenomeno, quale appunto quello della cenere vulcanica, che, pur nella sua imprevedibilità, è un fenomeno storico e ciclico e non certo un evento eccezionale per la nostra città. Riteniamo che l’interruzione delle operazioni aeroportuali per gran parte della giornata, seppure necessaria in situazioni di pericolo immediato, si appalesa come misura estrema che denota la totale carenza di programmazione per l’adozione di soluzioni alternative pronte all’uso. E’ indubbio che un’attenta e programmata gestione, non solo del traffico aereo, ma anche della manutenzione delle piste avrebbe sicuramente limitato i disagi venutisi a creare, per non parlare poi della totale carenza di informazioni tempestive ai passeggeri e del negativo impatto economico, sia per l’utenza che per l’intero settore turistico e commerciale. È inaccettabile che per l’assenza di piani di contingenza definiti e operativi venga messa fortemente in discussione l’efficienza e venga paralizzata una delle infrastrutture principali della nostra città ovvero l’aeroporto. Riteniamo in dovere di chi è ai vertici dell’amministrazione aeroportuale di dotarsi con urgenza di strumenti validi ed efficaci a garantire che il nostro scalo, hub vitale per il turismo, il commercio e lo sviluppo economico non solo della nostra città ma anche di tutta la regione possa continuare a svolgere il suo ruolo cruciale”.

“Il fenomeno parossistico dell’Etna, che per l’ennesima volta ha determinato gravissimi disagi per i passeggeri in transito dall’Aeroporto di Catania – spiega la Spoto –, è un fenomeno che ormai assume carattere periodico. Eppure, come sempre accaduto in precedenza, la governance della SAC sembra essere del tutto impreparata alla gestione di eventi che non possono in alcun modo essere considerati straordinari. Sotto tale profilo è assolutamente condivisibile l’intervento dell’onorevole Manlio Messina che denota carenze nella gestione dello scalo aeroportuale. Carenze che rilevano tanto, sia sotto il ritardo nella pulizia delle piste di atterraggio quanto, ma anche in riferimento all’incomprensibile depotenziamento dell’aeroporto di Comiso (che potrebbe fungere, in questi casi, da aeroporto alternativo per l’atterraggio dei voli dirottati). Tali omissioni, unitamente a quelle verificatesi lo scorso anno in occasione dell’incendio che ha paralizzato l’aeroporto per oltre un mese, comportano un gravissimo danno di immagine (e non solo) per la città di Catania, ponendo allo stesso tempo seri dubbi sull’adeguatezza della Governance della SAC. Su questo punto, peraltro, unitamente ad altri colleghi consiglieri, avevo già presentato lo scorso agosto una specifica interrogazione, ricevendo dalla SAC risposte del tutto evasive. Stupisce, infine, l’assordante silenzio della camera di commercio del sud est Sicilia che, nella qualità di azionista di maggioranza della SAC, avrebbe il dovere di intervenire con la necessaria durezza nei confronti degli attuali amministratori, provvedendo al radicale rinnovamento della Governance della SAC. Rinnovamento che va effettuato con la massima celerità al fine del superiore interesse del Comune di Catania e della Città Metropolitana”.

 

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