Il consiglio comunale di Catania presieduto da Sebastiano Anastasi con un lungo dibattito ha esaminato l’atto di indirizzo del Piano Urbanistico Generale (PUG), adottato lo scorso 4 ottobre dalla giunta comunale guidata dal sindaco Enrico Trantino. Un confronto nel merito che seppure non previsto dalla nuova vigente legge regionale in materia, l’Amministrazione ha voluto condividere con l’assise cittadina il documento redatto dagli uffici dell’urbanistica, composto da due tomi; una parte relativa alla pianificazione urbanistica e un’altra di 166 pagine relativa alla visione e alle strategie di sviluppo, più due articolati grafici sul consumo di suolo e sulla identificazione del costruito.

In apertura di seduta il vicesindaco con delega all’urbanistica Paolo La Greca ha ricordato la cronistoria delle complesse vicende relativamente alla sua approvazione e attuazione del piano Piccinato, strumento urbanistico tuttora vigente adottato dal consiglio comunale nel 1964 ed entrato in vigore nel 1969, con decreto della Regione Siciliana: Il nuovo Piano, chiamato non a caso ‘Catania 2030’, coerentemente all’Agenda Onu – ha detto il vicesindaco La Greca, che è anche professore universitario di Urbanistica – si focalizza sulla visione di città con i relativi indirizzi e le strategie, delineando gli obiettivi strategici e le priorità per lo sviluppo urbano e aprire la discussione civica con ogni espressione cittadina sugli indirizzi della politica del governo del territorio per giungere nei prossimi mesi al Documento preliminare, consapevoli della indifferibile urgenza della revisione generale di un Piano vecchio di oltre sessanta anni, per diventare strumento di pianificazione sostanziale della città che si vuole sviluppare”.

Innova – Catania: produzione, servizi avanzati e qualità. Una città migliore per una vita migliore. È questa l’ambiziosa “vision” del nuovo Piano Urbanistico Generale di Catania contenuta ed esplicitata nell’atto di indirizzo: “Una città -ha esplicitato La Greca- che elevando la propria qualità urbana attraverso un processo rigenerativo a tutti i livelli possa contribuire a rendere migliore la vita dei propri abitanti proseguendo la via intrapresa sulla strada dell’innovazione. Questo implica una serie di strategie urbanistiche che sono state individuate, per così dire, di territorializzazione, nel programma amministrativo del nuovo quinquennio enunciato dal Sindaco Trantino. Queste mirano a enfatizzare i temi della qualità urbana, della mobilità e della costruzione dell’infrastruttura verde, con l’ambizione di dare a Catania il rango di importante realtà europea che essa deve saper riconquistare, tenendo fisso uno sguardo d’insieme sul contesto urbanizzato saturo del territorio comunale, esaurendo le sue possibilità di crescita ulteriore. Partendo da queste premesse, si delinea un ribaltamento dell’approccio tradizionale di costruzione di un piano urbanistico usualmente volto al riordino dell’esistente. Nel nostro caso le scelte urbanistiche vanno rivolte alla valorizzazione degli ultimi vuoti urbani che interessano particolarmente le aree poste a ridosso dei confini del territorio comunale, per farli diventare risorse fondamentali per il funzionamento dell’intero ecosistema urbano e valorizzarli come opportunità per dotare la città di servizi e infrastrutture indispensabili per il rilancio della sua efficienza competitiva. È compito dell’urbanistica cogliere le trasformazioni in atto e governare questi processi”.

Al dibattito sono intervenuti i consiglieri Caserta, Grasso, Spoto, Zarbo, Bonaccorsi Graziano, Bonaccorsi Damien, Ciancio, Buceti, Capuana.

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